martedì 18 marzo 2025
Al largo di Lampione, la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza hanno recuperato i superstiti e le vittime. Nuovo dramma anche in Tunisia. La testimonianza di una volontaria italiana
Un frame del video sul salvataggio dei migranti nel Mediterraneo

Un frame del video sul salvataggio dei migranti nel Mediterraneo

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Le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza hanno sbarcato a Lampedusa i 10 superstiti di un naufragio che sarebbe avvenuto in più riprese e sei cadaveri. Al largo dell'isolotto di Lampione le motovedette hanno prima soccorso un gommone semi affondato sul quale c'erano 6 uomini e 4 donne. Subito dopo lo sbarco a molo Favarolo due naufraghi sono stati portati al Poliambulatorio, ma dopo i controlli medici anche loro sono stati condotti all'hotspot. I militari, nel frattempo, sempre nei pressi di Lampione, hanno recuperato 6 cadaveri, tutti di giovani uomini, già portati alla camera mortuaria del cimitero. I 10 naufraghi, una volta giunti nell'hotspot di Lampedusa, hanno riferito d'essere partiti domenica notte in 56 da Sfax, in Tunisia, con un gommone. Dopo meno di 24 ore di navigazione, mentre erano in acque internazionali, molti migranti sarebbero caduti in acqua forse a causa del mare agitato. Il gommone ha però proseguito la sua navigazione e oggi pomeriggio, ormai semi affondato, è stato intercettato nelle acque antistanti Lampione dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza che hanno recuperato anche sei cadaveri. All'appello mancherebbero dunque una quarantina di dispersi.

Intanto, un nuovo dramma della disperazione si è consumato al largo della Tunisia.

Ci sono persone in acqua che allungano le braccia, alcuni hanno un salvagente nero o forse delle boe galleggianti, altri nulla. Sono uomini, donne ma anche tanti bambini. Nel video diffuso dalla Guardia costiera tunisina si vede anche una donna che lotta per sollevare un bambino, il cui corpo é rigido e visibilmente senza vita, e metterlo sulla barca di salvataggio. Sono le immagini di quel che resta di diversi barconi colati a picco con a bordo decine di migranti.
La guardia nazionale tunisina ha soccorso complessivamente 612 persone e recuperato i corpi di altre 18 in diverse operazioni notturne al largo della costa del Paese. Le autorità tunisine hanno affermato che i migranti a bordo erano tutti provenienti da paesi dell’Africa subsahariana che tentavano di attraversare il mare per raggiungere l’Europa. Insieme alla Libia, la Tunisia, le cui coste distano in alcuni punti meno di 150 km dall’isola italiana di Lampedusa, é diventata negli ultimi anni il principale punto di partenza nel Nord Africa per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa.
«Sono stata svegliata alle 4 di notte dal telefono che continuava a suonare – racconta una volontaria italiana in contatto con chi fugge dal Nord Africa – Era una ragazza ivoriana “abbiamo fatto naufragio! Ci troviamo a 25 km da Lampedusa, aiutaci!” Suoni confusi, poi lei esclama “Sono tutti morti!” “Le chiedo “Cosa stai dicendo? Come, sono tutti morti?!” Una voce maschile presa dal panico le fa eco: “Sono tutti morti!”. Chiamo immediatamente la guardia costiera e con voce allarmata li informo di questa barca partita da Sfax a soli 25 km da Lampedusa, che ha fatto naufragio. Sottolineo che la ragazza ivoriana ha detto che sono tutti morti. Ho fatto una chiamata di gruppo e ho saputo che Awa è partita il giorno prima da Sfax». Un altro contatto conferma che su quella barca ci sono le sue due sorelle e altri amici. «La ragazza ivoriana racconta che il marito molto più vecchio di lei la picchiava – prosegue la volontaria – Lei è scappata dalla Costa d’ Avorio, lasciando là i suoi tre figli. Voleva venire in Italia a tutti i costi per il futuro dei suoi bambini».
Migliaia di migranti subsahariani, secondo fonti umanitarie tra 20.000 e 25.000, sono stipati da mesi in accampamenti di fortuna, senza acqua potabile, servizi igienici o assistenza medica, in mezzo agli uliveti vicino a villaggi come El Amra, circa trenta chilometri a nord di Sfax, vicino a spiagge da cui regolarmente avvengono le pericolose partenze. Molti sono stati cacciati da Sfax, mentre altri sono arrivati negli ultimi mesi. Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale delle migrazioni, sono già 246 i migranti morti lungo la rotta del Mediterraneo centrale da gennaio. Di questi, 25 sono minori. In tutto il 2024, lungo la stessa rotta, tra il Nord Africa e le coste italiane sono invece 2.360 i migranti che hanno perso la vita (di cui 118 minori). La maggior parte di questi migranti fugge da conflitti violenti e povertà.
Intanto proseguono anche gli arrivi a Lampedusa: 109 migranti sono sbarcati, fra la notte e l’alba. Hanno riferito d’essere partiti dalla Libia. Lunedì c’erano stati 3 sbarchi con un totale di 188 migranti. La nave di Emergency, in navigazione verso La Spezia con 35 migranti a bordo ha dato supporto infine a un’operazione di salvataggioper una cinquantina di persone in difficoltà poi realizzata da Frontex e dalla Guardia di finanza.

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