giovedì 17 novembre 2011

Il governo ottiene 281 voti favorevoli e 25 contrari, tutti della Lega. Nel programma illustrato a Palazzo Madama, priorità al lavoro dei giovani e delle donne, lotta all'evasione fiscale, ripristino dell'Ici e revisione del sistema delle pensioni. Schifani: buon lavoro nell'interesse del Paese. Monti: non siamo i poteri forti. Domani il voto di fiducia a Montecitorio. 
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Il governo Monti passa la sua prima tappa, con il voto di fiducia ottenuto al Senato. 281 i sì, 25 i no, nessun astenuto. Il Pdl ha votato a sostegno dell'esecutivo, la Lega invece passa all'opposizione. Domani, venerdì, il voto alla Camera.

IL PROGRAMMA DI GOVERNO'Il tentativo è difficilissimo altrimenti ho il sospetto che non sarei qui...". Mario Monti si presenta in Senato, prima tappa del percorso parlamentare che si concluderà domani, senza nascondere i problemi che ha davanti. Ma bisogna provarci ugualmente: la sua bussola sarà "il senso dello Stato", l'obiettivo quello di "riscattare il Paese", scongiurando l'incubo default. Monti chiede alle forze politiche di essere responsabili: "Se falliremo, se non troveremo l'unità di intenti, saranno le fasce deboli a sperimentare condizioni ben più dure", è il suo ammonimento. Dopo aver elogiato Napolitano per la "grande saggezza, perizia e senso dello Stato con cui ha saputo risolvere una situazione difficile in tempi ristrettissimi" e aver rivolto un "pensiero cordiale" a Silvio Berlusconi per aver "facilitato" la successione, il professore chiamato a riuscire dove gli altri hanno fallito, spiega ai senatori che lo ascoltano in silenzio che il suo sarà un "governo di impegno nazionale"  che "nasce per affrontare conspirito unitario una situazione di estrema emergenza". "La gravità della situazione - aggiunge Monti - richiede una risposta pronta e decisa, con un equa ripartizione dei sacrifici". Il suo tono ha una sfumatura paternalistica quando invita i partito ad archiviare la stagione delle polemiche sopra le righe:  "Vorrei aiutarvi tutti a superare una fase di dibattito molto acceso e prendere provvedimenti all'altezza della situazione".Monti inquadra la crisi che sta vivendo l'Italia nelle più ampie fibrillazioni europee: la crisi "è internazionale, lodico anche per evitare demonizzazionì; e l'Europa "sta vivendo i giorni più difficili dal secondo dopoguerra". L'Italia deve uscire dall'angolo: bisogna "evitare che  qualcuno ci consideri l'anello debole dell'Europa, altrimenti ci ritroveremmo soci di un progetto  elaborato da Paesi che guardano anche ai loro interessi nazionali, nei quali non c'è necessariamente un'Italia forte". Ma l'Europa, ammonisce Monti, non va considerata come un  nemico: "Non dobbiamo vedere  i vincoli come imposizioni. Non c'è un 'lorò e un 'noì. L'Europa siamo noi".Tre i pilastri del suo governo:  "il rigore di bilancio, la crescita e l'equità". Il premier insiste in particolare sullacrescita, la cui assenza ha vanificato  la buona tenuta dei conti pubblici negli ultimo venti anni.  "Non saremo credibili se non ricominceremo a crescere", afferma. Bisogna dunque rimboccarsi le maniche: ci saranno sacrifici da compiere ma  "dovranno essere equi", promette il nuovo presidente del Consiglio.L'elenco delle misure da prendere parte dal pareggio di bilancio in Costituzione, misura da completare affidandone la verifica a una "autorità indipendente", dato che "la credibilità è un requisito essenziale".  Nell'immediato, il governo darà attuazione alla manovra estiva, e deciderà nei prossimi giorni se ci sarà bisogno di "eventuali correttivi". La delega fiscale e assistenziale andrà approvata "al più presto". E anche la politica dovrà dare il buon esempio: "Di fronte ai sacrifici che dovranno essere chiesti, è ineludibile contenere i costi degli organi elettivi". In più Monti annuncia un programma per la revisione della spesa dell'amministrazione pubblica. Ma le novità più importanti arriveranno dalla previdenza, dallalotta all'evasione, dalla casa e dal mercato del lavoro. Il sistema pensionistico italiano, dice il professore, contiene "ampie disparità tra diverse generazioni e categorie di lavoratori". C'è materia su cui intervenire. Dalla lotta all'evasione , da condurre anche con "il monitoraggio delle ricchezze accumulate" e riducendo la soglia per l'uso del contante, potranno arrivare le risorse  per far scendere le aliquote:  "La pressione fiscale in Italia è elevata, sarà possibile  una riduzione graduale del prelievo".Sul versante casa, Monti fa intravedere una reintroduzione dell'Ici sulla prima casa. Il premier dice infatti che bisognerà "riesaminare  il peso del prelievo della ricchezza immobiliare", perchè "l'esenzione dell'Ici sulla prima casa costituisce una peculiarità dell'Italia , se non un'anomalia". Monti promette anche un  "calendario puntuale"  di dismissioni del patrimonio pubblico. Mercato del lavoro: il presidente del consiglio si scaglia contro  quel "mercato duale" dove "alcuni sono totalmente tutelati e altri  sono del tutto privi di tutela". C'è bisogno di più mobilità, ma  nuove regole, promette Monti, riguarderanno  "solo i nuovi rapporti di lavoro mentre non verranno modificati i rapporti in essere". Novità in arrivo anche  per la contrattazione, il cui baricentro dovrà essere "spostato verso il luogo di lavoro".Tra le priorità indicate, quella di un maggiore inserimento delle donne e dei giovani nel mercato del lavoro:per le donne Monti pensa a  forme di "tassazione più favorevole"; per i giovani è essenziale puntare a un"accrescimento dell'istruzione". Bisognerà anche provvedere al superamento delle "chiusure corporative" nel mondo delle professioni. Insomma, tutto quanto si potrà fare per "rimuovere gli ostacoli alla crescita" andrà fatto.  NON SIAMO I POTERI FORTIIl governo guidato da Mario Monti non rappresenta i poteri forti né le multinazionali. Lo ha assicurato lo stesso presidente del Consiglio nella sua replica al Senato.IL SOSTEGNO DELLE FORZE POLITICHEPdl, Pd, Terzo polo e Idv (solo la Lega, fortemente critica sul discoso del premier) assicurano, in teoria, 569 «si» alla Camera su 630 (si devono sottrarre i 59 deputati leghisti, il presidente Gianfranco Fini che non partecipa al voto e Alfonso Papa, ai domiciliari) e ben 295 voti su 321 al Senato, incluso quello dello stesso Monti (vanno sottratti i 25 «no» leghisti e anche il presidente Renato Schifani, che non si pronuncia). Per i partiti sarà un primo test di compattezza interna. Se sui tabelloni dovessero uscire numeri più bassi, sarà per alcune componenti "indecise" che «aspettano il programma» (ad esempio "Fare Italia" alla Camera), oppure per possibili assenze di protesta (da giorni il ministro uscente Gianfranco Rotondi e il "peon" Mimmo Scilipoti hanno annunciato il loro disaccordo con le formazioni di appartenenza).Ad essere più indicativi, però, saranno i voti sui provvedimenti più spinosi, sui quali si profilano "maggioranze variabili". Se infatti il Terzo polo dà «carta bianca senza se e senza ma», Di Pietro, più battagliero, si riserva di fare eventualmente opposizione sulle norme che non gli piacciono, perciò ha deciso di rinunciare in partenza a sottosegretariati e tenersi le mani libere. Quanto al Pdl, all’interno del quale permane una vasta componente favorevole alle urne, rinnoverà il suo voto su ogni singola legge, guardandosi da scissioni intestine, pressando su alcuni provvedimenti cari al governo Berlusconi-Bossi e cercando di bloccarne altri sgraditi, come la patrimoniale. Speculare la situazione nel Pd, dove ampie divisioni potrebbero registrarsi su pensioni, lavoro e temi socialmente sensibili.VAN ROMPUY (UE): TOTALE FIDUCIA"Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha avuto stamani un colloquio telefonico con il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy". Lo rende noto un comunicato di palazzo Chigi. "La conversazione, dai toni estremamente cordiali, si è concentrata sull'attuale situazione economica nell'area euro. Il Presidente Van Rompuy - si legge - si è congratulato con il Presidente Monti per il nuovo incarico ed ha espresso latotale fiducia sulla capacità del Governo di gestire l'attuale situazione e di contribuire alla stabilità dellamoneta unica". "Il Presidente Monti ed il Presidente Van Rompuy hanno anche concordato di incontrarsi a Bruxelles la prossima settimana", conclude la nota.BERLUSCONI; PDL VOTERA' LA FIDUCIAI gruppi del Pdl di Camera e Senato voteranno compatti la fidcia al governo Monti. È quanto spiega Silvio Berlusconi, in una nota diffusa da palazzo Grazioli. "Il presidente Berlusconi - si legge nella nota diffusa da Palazzo Grazioli - esprime grande soddisfazione per l'esito della riunione di stamani del gruppo parlamentare al Senato. I gruppi del Pdl del Senato e della Camera voteranno compatti la fiducia al governo Monti".

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