giovedì 28 aprile 2016
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MESSINA Nella Città dello Stretto scatta nuovamente l’allarme per la mancanza d’acqua. Martedì pomeriggio, si rotta la condotta idrica di Calatabiano, all’altezza del comune di Sant’Alessio Siculo, in un punto già lesionatosi e poi riparato una ventina di anni fa. Lo squarcio nella condotta ha causato uno smottamento di terreno, che, trasformandosi in fango, attraverso il torrente Salice ha raggiunto il mare antistante Sant’Alessio determinando una grossa chiazza rossa che ha permesso ai cittadini di accorgersi della perdita. Immediato l’intervento dei tecnici dell’Amam, l’Azienda municipale acque di Messina, che per tutta la notte hanno provveduto a scavare per raggiungere il punto della condotta interessato dalla rottura. Nella giornata di ieri la perdita è stata riparata, ma saranno necessarie almeno 24 ore prima che l’erogazione dell’acqua ritorni alla normalità in tutta la città. A patire i maggiori disagi sono stati i residenti della zona nord di Messina. Le altre zone sono collegate a diversi serbatoi che per la giornata di ieri hanno continuato a rifornire gli impianti del prezioso liquido. Qualche disagio si registrerà nella notte, quando l’acqua incomincerà a scarseggiare nelle cisterne, e si attenderà la regolare erogazione dalla condotta di Calatabiano. Scetticismo, comunque, tra gli abitanti di Messina circa i tempi necessari per fare ritorno alla normalità. Sei mesi addietro, nonostante le rassicurazioni, la città rimase senza un goccio d’acqua nei rubinetti per oltre tre settimane; per rifornire del prezioso liquido le case dei messinesi dovettero intervenire la Protezione Civile e persino l’esercito con le autobotti e delle navi cisterna. «È una situazione che non deve ripetersi, abbiamo avviato un monitoraggio e abbiamo trovato in tutta la condotta di Fiumefreddo 39 criticità, delle quali otto gravi per il dissesto idrogeologico del territorio», ha affermato il direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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