![Campidoglio: cittadinanza a cinque ragazzi di genitori stranieri Campidoglio: cittadinanza a cinque ragazzi di genitori stranieri](https://www.avvenire.it/c/2023/PublishingImages/8e957c0139cf477ca743828b110a5f89/WhatsApp-Image-2023-03-17-at-18.13.59.jpeg?width=1024)
A Roma ci sono nati e hanno frequentato le scuole. Parlano con l'accento della Capitale. Ma hanno compiuto i 18 anni ancora da stranieri, come i genitori che li hanno messi al mondo. Da oggi però anche loro sono cittadini italiani a tutti gli effetti. Ed è stato il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri in persona, a consegnare loro simbolicamente una copia della Costituzione e dello Statuto di Roma Capitale, nel corso di una cerimonia nella Sala Rossa del Campidoglio. I cinque diciottenni neo-cittadini sono Marim Arafa, di origine egiziana; Leonardo Paval, rumeno; Valeria Gomez Quito, peruviana; Kristi Mae Macalintal Negranza, filippina e Lelis Abbey Berns, ghanese.
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«È una bellissima giornata - dice il sindaco Gualtieri - che per loro comporta l'ingresso a pieno titolo nei diritti e nei doveri della nostra Costituzione. Sono molto contenti ed emozionati nel sentirsi italiani ma sono anche al tempo stesso orgogliosi della storia dei loro genitori. Questo arricchisce tutti, anche noi e ci rende più coerenti coi nostri principi come l'articolo 3 della Costituzione. Noi questi principi li vogliamo rendere effettivi e lo facciamo oggi che è il 17 marzo, la Giornata della Bandiera e dell'unità nazionale». Un gesto, quello di Gualtieri, solennizzato anche per riparare all'assenza di una legge per riconoscere la cittadinanza a chi è nato in Italia da genitori stranieri. «Scusate il ritardo. Noi crediamo che la legge nazionale vada cambiata e abbiamo preso l'impegno a lavorare per far cambiare le regole e dare la cittadinanza prima dei 18 anni», ha infatti esordito il primo cittadino alla cerimonia. È giusto che non debbano aspettare i 18 anni per una cittadinanza che nella sostanza hanno già», ha concluso.
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A Roma secondo i dati dell'anagrafe al 31 dicembre 2022 gli stranieri sono 385.053, il 13,7% del totale. Risulta iscritta in particolare una popolazione 0-18 anni di 64.485 ragazzi nati da genitori stranieri, di cui 61.837 ancora minorenni. «Noi - spiega il sindaco - abbiamo chiesto a tutte le scuole con una circolare di informarli per tempo e poi cerchiamo di aiutarli nell'adempimento burocratico per la cittadinanza perché sia il più semplice possibile. Tra i 18 e i 19 anni lo può fare il Comune, dice la legge, dopo invece c'è una procedura statale più lunga e complessa. Molti purtroppo non lo sanno e perdono questa possibilità». Il Comune ha inviato in merito circa 2.000 lettere, e circa 1.200 giovani hanno aderito.
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«Sono cresciuto in mezzo a due culture - racconta Lelis, di origine ghanese - e adesso ogni volta che uscirò dall'Italia o andrò a fare i documenti sarò riconosciuto come italiano, e questo per me è importante». Kristi, di genitori filippini, spiega con emozione di essere «la prima in famiglia ad avere la cittadinanza italiana, sono figlia unica». «Io invece sono la terza - dice Marim, di famiglia egiziana - ed è stato per me un onore incontrare il sindaco, un gran giorno. Io studio già all'università. Cosa vuol dire adesso essere cittadina italiana? Lo devo scoprire».
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«Oggi, Giornata dell'Unità nazionale della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera - afferma il capogruppo capitolino di Demos e deputato Paolo Ciani - ho partecipato alla cerimonia di conferimento della cittadinanza a cinque giovani neo-diciottenni. È un diritto che il Parlamento è chiamato a riconoscere in modo più snello, anche prima della maggiore età, perché la nostra Costituzione possa essere davvero anche la loro. Da anni Demos è impegnata per il riconoscimento della cittadinanza ai tanti ragazzi nati in Italia da genitori stranieri. Roma Capitale ha fatto oggi un meraviglioso gesto di inclusione, dando valore e responsabilità al loro sentirsi italiani, romani. Un momento che auspichiamo sia di ispirazione e induca ad una riflessione seria sul tema», conclude Ciani.
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