giovedì 30 giugno 2011
Il presidente della Repubblica interviene nel dibattito sulla successione di Mario Draghi alla guida della Banca d'Italia con un monito a non lasciarsi andare a "dispute laceranti" che lederebbero il prestigio internazionale dell'istituto centrale.
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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene nel dibattito sulla successione di Mario Draghi alla guida della Banca d'Italia con un monito a non lasciarsi andare a "dispute laceranti" che lederebbero il prestigio internazionale dell'istituto centrale. "Forzature politiche e contrapposizioni personali non gioverebbero né alla serenità della decisione che spetta ai soggetti istituzionali indicati dalla legge, né a quel prestigio internazionale della Banca d'Italia che si è espresso nella nomina del professor Mario Draghi a presidente della Bce e che va oggi tenuto al riparo da laceranti dispute sulla nomina del nuovo governatore", scrive il capo dello Stato in una nota.Napolitano, cui per legge spetta di firmare il decreto di nomina del nuovo governatore su proposta del presidente del Consiglio previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della banca, mostra di non gradire "il serrato dibattito pubblico sull'argomento".Napolitano auspica che si giunga alla scelta, "come sempre nel passato, in un clima di discrezione e rispetto attorno ai nomi dei possibili candidati, anche per la riconosciuta qualità dei loro titoli di competenza ed esperienza". Silvio Berlusconi contava di fare la sua proposta al capo dello Stato già questa settimana, ma il Consiglio superiore della banca non ha potuto esprimere il proprio parere in mancanza di un nome da parte del governo.In gara, secondo quanto dichiarato da Berlusconi venerdì scorso a Bruxelles, sono in tre: il direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e il membro italiano del comitato esecutivo della Banca centrale europea Lorenzo Bini Smaghi.
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