domenica 15 maggio 2016
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Locri. Una palazzina di quattro piani, per un totale di 1.200 metri quadrati di superficie, con 45 posti letto, completamente gratis, eppure nessuna associazione o cooperativa l’ha voluta. L’immobile si trova nei pressi del centralissimo Corso Garibaldi di Locri, era stato confiscato alla ’ndrangheta e, dopo i lavori di rifacimento che lo hanno trasformato in un ostello destinato alla gioventù, il comune di Locri aveva aperto un bando per la sua assegnazione. Ma alla scadenza dei termini nessuna richiesta è pervenuta in Comune, la gara è andata deserta e il sindaco Giovanni Calabrese ci è rimasto male. «Nessuno vuole gestire un immobile nuovo, neanche le organizzazioni che 'vivono' di antimafia», ha dichiarato, puntando il dito contro le associazioni che, a suo dire, sono pronte a sbandierare la lotta alla criminalità, salvo poi tirarsi indietro. Sono stati spesi 2 milioni di euro per sistemare l’ostello che al momento dell’inaugurazione era stato additato come simbolo della vittoria dello Stato contro le cosche. Doveva diventare un luogo di crescita per i giovani locresi, un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Eppure tutti si sono tirati indietro: «L’indifferenza nei confronti di questo bene confiscato – ha detto Calabrese – rappresenta una brutta battuta d’arresto per un territorio impegnato a costruire un futuro fatto di speranza e legalità». (G. Luc.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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