Un neonato,
nudo e con il cordone
ombelicale ancora attaccato, è stato ritrovato chiuso in un sacchetto accanto a
un cassonetto dell'immondizia. È accaduto in pieno centro a
Santa Maria di Sala, nel
Veneziano. Una donna, come riporta il
Gazzettino, ha sentito il pianto disperato del piccolo e ha
chiamato i soccorsi. Il neonato, di carnagione bianca, è stato
trasportato d'urgenza all'ospedale di Mirano per uno
stato di lieve ipotermia. Le sue
condizioni
sarebbero buone.
Un anno fa sempre a Santa Maria di
Sala davanti alla chiesa venne trovata abbandonata un'altra
neonata. La piccola, scoperta da una suora, era avvolta in una
copertina rosa dentro una borsa della spesa.
IL RACCONTO DEL PARROCO. "È stata una mia parrocchiana, madre di due
bambini, a notare in serata il piccolo in modo
fortuito", ha raccontato il parroco
don Paolo Cecchetto. La donna stava gettando la spazzatura in un
cassonetto ma la chiavetta si è inceppata: questo incidente le
ha dato il tempo di notare che a fianco del contenitore dei
rifiuti era stata collocata una borsa della spesa da cui
provenivano dei flebili vagiti.
La signora, che ha chiesto espressamente di
poter rimanere nell'ombra ed è molto conosciuta a Santa Maria di
Sala, ha chiamato i Carabinieri.Don Cecchetto ripercorre con la memoria
un
episodio analogo, avvenuto il 25 giugno scorso davanti al
portoncino della sua canonica. "Ho aperto - ricorda - e mi sono
trovato davanti un grande borsone, simile a quello che i
parrocchiani ci lasciano per la Caritas. Dentro c'era una
neonata avvolta in una copertina, che doveva aver già avuto la
prima poppata. Non sapevo cosa fare, sono stato vinto
dall'emozione e ho pensato di chiamare una suora per farmi
aiutare".
La piccola, come nel caso dell'ultimo neonato, era stata
posta in una borsa collocata in modo tale da essere facilmente
ritrovata. "Ora quella neonata, Martina, - dice il sacerdote - è
stata affidata ad una coppia in attesa dell'adozione
definitiva".
MOVIMENTO PER LA VITA: GIOIA E SGOMENTO. "Gettare un neonato nel
cassonetto è una sconfitta per l'umanità. Alla gioia per la
notizia che il neonato di Venezia è vivo segue lo sgomento per
una mamma che ha abbandonato la propria creatura come fosse un
rifiuto". Lo dichiara
Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita Italiano.
E aggiunge: "Quanto accaduto ci richiama all'urgenza di offrire ad ogni
gestante in difficoltà concrete alternative
all'aborto e all'abbandono e, insieme, quella di promuovere una
campagna per diffondere la conoscenza della
possibilità di
partorire in anonimato nel nostro Paese. Ricordiamo che anche a
Venezia e nelle sue vicinanze esiste una
rete di Centri di Aiuto
alla Vita: strutture in grado di accogliere, assistere,
ascoltare ed aiutare gestanti in difficoltà".
LE INDAGINI. I Carabinieri stanno effettuando
controlli negli ospedali del Veneziano per verificare se si sia
presentata in queste ore per eventuali cure la madre del neonato
abbandonato. A
complicare il lavoro degli investigatori il fatto che nella zona
del ritrovamento, via Cavin di Sala, non esistono telecamere che
possano aver ripreso l'abbandono.