lunedì 16 marzo 2009
Sgominata un'organizzazione tentacolare nel milanese. La cosca controllava il territorio e riusciva a inserirsi nelle procedure di assegnazione di appalti di importanti società impegnate nella realizzazione di fondamentali opere pubbliche, tra cui quelle della realizzazione di alcune tratte dell'alta velocità delle ferrovie italiane.
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    All'alba, personale del gruppo carabinieri di Monza ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 20 persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione e porto illegale di armi da guerra e comuni da sparo, tentato omicidio, estorsione, violazione dei provvedimenti urgenti in tema di lotta alla criminalità organizzata e di trasparenza e buon andamento dell'attività amministrativa, nonchè concessione in subappalto, senza autorizzazione, di opere riguardanti la pubblica amministrazione. Le manette sono scattate nelle province di Milano, Taranto, Crotone e Catanzaro.Nel corso dell'operazione, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, è stata data esecuzione a 18 decreti di perquisizione a carico di altri indagati a vario titolo coinvolti nell'indagine, presso domicili e sedi di imprese in provincia di Milano, Como, La Spezia, Bergamo e Alessandria. L'indagine, ribattezzatta "Isola", avviata oltre due anni fa dalla compagnia carabinieri di Sesto San Giovanni nei confronti di un'associazione di tipo 'ndranghetistico radicata a Cologno Monzese (Milano), è stata condotta attraverso una prolungata attività tecnica e di pedinamento che ha portato, nel corso dei mesi, al sequestro di numerose armi e all'arresto in flagranza di 9 persone.È stato possibile delineare, inoltre, i sistemi di intimidazione mafiosa con i quali "l'organizzazione -sostengono gli investigatori - esercitava il controllo del territorio e riusciva ad inserirsi nelle procedure di assegnazione di appalti di importanti società impegnate nella realizzazione di fondamentali opere pubbliche tra le quali quelle della realizzazione di alcune tratte dell'alta velocità delle ferrovie italiane, dominando il settore del movimento terra". Inoltre è stato possibile acquisire "consistenti elementi" sulla disponibilità di armi da parte del gruppo criminale. La misura restrittiva, che ha interessato anche un sottufficiale della guardia di finanza in servizio presso il gruppo di Monza, è stata accompagnata dall'esecuzione di diversi provvedimenti di sequestro di immobili, conti correnti bancari e postali, polizze assicurative e società riconducibili agli indagati per un valore complessivo stimato in oltre 10milioni di euro. I fatti. A far scattare l'inchiesta fu un atto intimidatorio: nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2004 vennero esplosi alcuni colpi di arma da fuoco contro un'abitazione e una vettura a Cologno Monzese appartenenti a un noto esponente di una storica famiglia della 'ndrangheta di Isola di Capo Rizzuto (Crotone), da tempo contrapposta a un altro clan della criminalità organizzata di quella stessa area della Calabria. L'inchiesta ha confermato la radicata presenza nel territorio del comune di Cologno Monzese di clan malavitosi collegati alle famiglie "Nicoscia" e "Arena" della 'ndrangheta calabrese, e ha consentito di comprendere come queste fossero impegnate in "attività finalizzate al riciclaggio di capitali di illecita provenienza, favoreggiamento di latitanti e sfruttamento del fenomeno dell'immigrazione clandestina, operando autonomamente nell'hinterland milanese".I controlli sulla vittima dell'atto intimidatorio, Marcello Paparo, hanno fatto emergere un vorticoso giro di attività. L'uomo, un imprenditore, era titolare ed amministratore di diverse società e cooperative operanti in svariati settori, dalla gestione di grosse commesse nel ramo della prestazione di manodopera conto terzi alla compravendita immobiliare. Attività che hanno portato a sviluppare l'indagine e anche al suo arresto per porto e detenzione illegale di due pistole con relativo munizionamento: una era stata rubata, l'altra ha la matricola abrasa.
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