mercoledì 15 dicembre 2010
Nuovo colpo alla 'ndrangheta cosentina. Alle prime luci dell'alba, a Cosenza, Polizia e Carabinieri hanno eseguito 49 ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'operazione conclude investigazioni protrattesi per tre anni e riguarda presunti affiliati alla cosca mafiosa Bruni, clan che ha assunto un ruolo egemonico nella città. Tra gli arrestati anche Bonaventura La Macchia, parlamentare negli anni Novanta.
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Nuovo colpo alla 'ndrangheta cosentina. Alle prime luci dell'alba, a Cosenza, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, Polizia e Carabinieri hanno eseguito 49 ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'operazione conclude investigazioni protrattesi per circa tre anni e riguarda presunti affiliati alla cosca mafiosa Bruni, clan che ha assunto un ruolo egemonico nella città, sfruttando il vuoto di potere determinatosi dopo l'operazione Garden del 1994, guadagnando il controllo del traffico di stupefacenti, delle estorsioni e delle rapine, commesse in danno dei furgoni portavalori, eseguite anche con la collaborazione di malavitosi delle cosche pugliesi. I Bruni controllavano anche i servizi di onoranze funebri e gestivano un'importante discoteca del centro cittadino. Fra gli arrestati Bonaventura La Macchia, già parlamentare negli anni 90, accusato di avere implementato il portafogli clienti delle ditte di onoranze funebri, controllate dalla cosca Bruni.A quanto si apprende, nella rete delle forze dell'ordine sono finiti anche due carabinieri, indagati per concorso esterno in associazione mafiosa.Tra le accuse estorsione nel racket delle pompe funebri, associazione a delinquere di stampo mafioso, esercizio nel settore delle estorsioni e usura, rapina a danno di furgoni portavalori, detenzione di armi e traffico di stupefacenti. Bonaventura Lamacchia  era stato eletto alla Camera dei deputati nel 1996, nella Circoscrizione della Calabria. È stato presidente del gruppo parlamentare di Rinnovamento Italiano (lista Dini). Nel 1999 aveva aderito all'Alleanza Popolare-Udeur di Mastella. Candidato alle europee nella lista Udeur, aveva riportato 8.030 voti di preferenza nella circoscrizione meridionale senza essere eletto. Lamacchia, tempo fa aveva anche riportato una condanna penale nell'ambito di un procedimento, dove era imputato, con altre persone, per avere distratto, secondo l'accusa, somme di denaro da una società, la Edicom, per circa due miliardi di vecchie lire. Soldi che sarebbero dovuti confluire nell'attivo fallimentare e che invece erano stati destinati alla creazione di altre società. Lamacchia aveva patteggiato la pena.
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