mercoledì 14 ottobre 2009
L'assessore regionale all'Ambiente Greco stigmatizza la notizia riportata oggi in prima pagina dal Quotidiano della Calabria, secondo cui sarebbe stato individuato un nuovo relitto nel Vibonese: «Basta gridare "al lupo al lupo", rischiamo di fare inutili allarmismi».
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Il relitto di una nave sarebbe stato individuato a poche miglia dal litorale vibonese. È quanto scrive stamani il Quotidiano della Calabria che alla vicenda dedica, con grande evidenza, l'apertura del giornale. Dopo il ritrovamento del relitto al largo di Cetraro - scrive il giornale - ci sono state numerose segnalazioni di altre navi affondante al largo della costa tirrenica calabrese. Tra le tante verifiche compiute avrebbe dato esito positivo quella compiuta al largo della costa vibonese dove, con l'ausilio di un sonar, sarebbe stato individuato un altro relitto. Sugli esiti degli accertamenti viene mantenuto il massimo riservo e sono stati informati la magistratura e l'assessorato regionale all'ambiente.L'assessore all'Ambiente della Calabria: «Basta con gli allarmi». "È ora di finirla di gridare 'al lupo al lupo'. Ogni giorno il mio assessorato riceve decine di segnalazioni telefoniche, via fax o e-mail, ma la presenza di un relitto in mare non significa necessariamente che si tratti di una nave dei veleni". Lo ha detto l'assessore all'ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, in merito alle notizie relative al ritrovamento di altre navi affondate nei mari calabresi, dopo quello relativo all'imbarcazione che, secondo le indicazioni di un pentito, conterrebbe rifiuti tossici. "Bisogna stare attenti - ha detto Greco, raggiunto a Bruxelles dove si trova per impegni istituzionali con l'eurodeputato Mario Pirillo - perchè al largo della costa calabrese ci sono almeno 150 relitti risalenti all'ultimo conflitto mondiale. Non si può parlare di rifiuti tossici se non si hanno prima i riscontri scientifici. Non mi risulta - aggiunge Greco a proposito del presunto rinvenimento al largo della costa vibonese - che siano a disposizione sonar in grado di rilevare la presenza di navi affondate in quella zona. Fino a quando non avremo riscontri scientifici, rischiamo solo di fare allarmismo".Diversa, aggiunge Greco, è il caso della nave localzzata al largo di Cetraro. "Quella - dice - è una situazione realmente preoccupante, perché abbiamo i filmati del relitto. Occorre che la nave, che si chiami Cunsky come dice il pentito o in un altro modo, sia rimossa e la zona bonificata. Per il resto - ha aggiunto - bisogna stare calmi, perché in Calabria ormai c'è la psicosi. Ieri mi hanno allertato perchè qualcuno aveva segnalato la presenza di un bidone al largo di Diamante, poi si è verificato che si trattava di una boa". A Cetraro divieto di pesca da tre anni. Intanto sul tratto di mare al largo di Cetraro, dove è stato ritrovato il relitto di una nave che si sospetta trasportasse rifiuti radioattivi, spuntano novità: sembra infetti, secondo quanto riportato oggi dal Manifesto, che dal 2007 la Capitaneria di porto di Cetraro avesse vietato la pesca a strascico perché la zona era risultata contaminata.
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