mercoledì 24 aprile 2019
I risultati dell'ispezione della Guardia Costiera: la nave della Missione Mediterranea dovrà adeguarsi alle norme di sicurezza. I responsabili della Missione: atto intimidatorio e irricevibile
La nave Mare Jonio (Ansa)

La nave Mare Jonio (Ansa)

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La nave Mare Jonio, che fa parte della Missione Mediterranea - Saving Humans, è stata diffidata dal rimettersi in mare per nuove operazioni di salvataggio "in modo stabile e organizzato".

È quanto precisa una nota della Guardia Costiera, che nei giorni scorsi ha effettuato una ispezione sulla nave, che non può quindi ripartire per le operazioni "fino a quando l'unità non venga adeguata alla normativa di settore e certificata per il servizio di salvataggio".

La Mare Jonio il 19 aprile, "a seguito di una avaria non meglio precisata ad un generatore", è stata ispezionata nel porto di Marsala da militari specializzati in sicurezza della navigazione, che hanno eseguito una verifica tecnica sulle condizioni della nave in materia di sicurezza della navigazione e per la riconvalida della certificazione statutaria. Da qui la diffida "al fine di non mettere in pericolo le persone assistite e lo stesso equipaggio". L'unità è stata inoltre sanzionata per alcune irregolarità di bordo.

"Un atto dal solo scopo intimidatorio e irricevibile dal punto di vista legale - replica Mediterranea Saving Humans in una nota che appare sulla pagina social e sul sito web della rete di associazioni che supportano la missione - la Mare Jonio è infatti un rimorchiatore e nave da carico della marina commerciale italiana che, come abbiamo dichiarato fin dal principio, svolge attività di monitoraggio e denuncia delle violazioni dei diritti umani, pattugliando il Mediterraneo Centrale."

"Come ogni natante - prosegue la nota di Mediterranea Saving Humans - non solo ha tutto il diritto, ma il preciso dovere, fissato anche dagli articoli 489 e 490 "obbligo di salvataggio" del Codice della Navigazione italiano, di intervenire in soccorso di imbarcazioni e persone in difficoltà al fine prioritario di salvare vite umane. Da quando, il 18 marzo scorso, la Mare Jonio ha operato il salvataggio di 49 naufraghi, siamo sottoposti a ogni genere di pressione e tentativo di ostacolare la nostra attività, da ultimo la pretestuosa ispezione operata venerdì scorso a Marsala. Dobbiamo concludere che nel Governo italiano c'è chi avrebbe preferito che quelle 49 persone annegassero?"

"Mentre la Libia brucia e le persone sono giustiziate nei campi di concentramento è inquietante che tanto impegno venga profuso contro le navi della società civile - conclude Mediterranea Saving Humans- invece che per salvare le vite di chi è in pericolo."

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