venerdì 25 settembre 2009
La notizia, pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano Gazzetta del Sud, viene confermata anche dal procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano. Grazie alle riprese effettuate da un robot due teschi si intravederebbero dagli oblò della stiva del relitto, ritrovato al largo di Cetraro.
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Oltre ai fusti probabilmente carichi di scorie radioattive, nel relitto del nave ritrovata nei giorni scorsi al largo del mare di Cetraro, sulla costa tirrenica cosentina, ci potrebbero essere anche resti umani. La notizia, pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano Gazzetta del Sud, ed oggi da Repubblica e Il Quotidiano della Calabria, viene confermata anche dal procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano. Grazie alle riprese effettuate da un robot due teschi si intravederebbero dagli oblò della stiva del relitto. "Il sospetto - ha detto il magistrato - è nato dopo alcune riprese video e le foto scattate dai robot che sono scesi in profondità. Uno dei motivi per cui è utile procedere al recupero della nave è anche quello di fare chiarezza sull'eventuale presenza a bordo delle persone. In molti casi anche gli equipaggi, come tutta la nave, sono clandestini. È possibile che alcuni fossero stati lasciati all'oscuro delle intenzioni di chi aveva organizzato il naufragio. Oppure che fossero stati puniti dall'organizzazione. Anche a questi interrogativi si potrà dare risposta solo recuperando il relitto".
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