lunedì 13 marzo 2023
Il video del barchino alla deriva. Le autorità libiche avevano chiesto aiuto alla Guardia costiera italiana che ha coordinato l'intervento di alcuni mercantili per il soccorso, solo a distanza di ore
Il barchino prima del naufragio era stato avvistato anche dal velivolo del Ong tedesca Sea Watch

Il barchino prima del naufragio era stato avvistato anche dal velivolo del Ong tedesca Sea Watch - https://twitter.com/SeaWatchItaly

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Trenta persone sono disperse e 17 sono state salvate domenica nel Mediterraneo centrale dopo che la barca su cui viaggiavano dalla Libia si è capovolta a causa del maltempo. Lo ha riferito Guardia costiera italiana con un comunicato.
La tragedia arriva poche settimane dopo un naufragio del 26 febbraio a Cutro, in provincia di Crotone, sulle coste calabresi, in cui sono morte almeno 79 persone.



Alarm Phone, il call center degli attivisti che riceve le chiamate dalle imbarcazioni di persone migranti in difficoltà, ha ipotizzato che le 30 persone fossero morte e ha incolpato l'Italia per non aver inviato le motovedette della Guardia costiera nonostante sia stata ripetutamente allertata sabato che la barca si trovasse in difficoltà.


"Chiaramente, le autorità italiane stavano cercando di evitare che le persone venissero portate in Italia, ritardando l'intervento in modo che la cosiddetta guardia costiera libica arrivasse e rimpatriasse forzatamente le persone in Libia" è la posizione dichiarata dagli attivisti di Alarm Phone.
Tuttavia, la Guardia costiera italiana ha affermato che il capovolgimento della barca è avvenuto al di fuori dell'area di ricerca e soccorso italiana (SAR) e il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che Roma sta facendo tutto il possibile per evitare naufragi. "Abbiamo sempre sostenuto che è necessario fermare le partenze di navi non idonee alla navigazione", ha affermato il ministro Tajani. "Mi sembra che tutto quello che stanno facendo la nostra guardia costiera, la nostra marina e la nostra guardia di finanza sia da lodare", ha continuato, aggiungendo che Roma e la Commissione europea stanno fornendo alla Libia più motovedette.
Le operazioni di soccorso erano in corso nella tarda serata di domenica, supportate da navi mercantili e dal supporto aereo dell'agenzia di frontiera dell'UE Frontex, mentre altre due navi mercantili erano in rotta verso l'area, ha riferito nel comunicato la Guardia costiera italiana.


Dopo che un primo tentativo di salvataggio da parte di una nave mercantile è fallito a causa del maltempo, le autorità libiche hanno chiesto aiuto a Roma poiché non avevano i mezzi per effettuare il salvataggio, ha riferito la Guardia costiera italiana nel comunicato. Roma ha quindi chiesto alle navi mercantili della zona di unirsi ai soccorsi. Tuttavia, l'imbarcazione delle persone migranti si è capovolta durante un tentativo di trasferire le persone sulla nave mercantile "Froland" domenica mattina. Soltanto 17 persone sono riuscite a essere tratte in salvo e ora della motonave "Froland" che ha prestato soccorso verranno trasbordati su una motovedetta e portati in banchina una volta arrivati al porto di Pozzallo.

La capacità di Roma di salvare le persone migranti in mare è stata fortemente messa in discussione dopo il naufragio del mese scorso a Cutro e la questione sta accumulando pressioni sul governo di destra che si è insediato lo scorso ottobre promettendo di frenare l'afflusso di migranti.

Invece, gli arrivi sono aumentati, con 17.600 persone che hanno raggiunto l'Italia quest'anno al 10 marzo, rispetto alle 6.000 dello stesso periodo del 2022, mostrano i dati ufficiali.
Elly Schlein, la neoeletta leader del Pd all'opposizione, ha definito i naufragi "vergognosi per l'Italia e per l'Europa", e ha tenuto un minuto di silenzio durante il suo discorso inaugurale alla dirigenza del Pd a Roma.
Sabato la guardia costiera aveva riferito che più di 1.300 migranti sono stati salvati in tre operazioni al largo della punta meridionale dell'Italia, con altri 200 salvati al largo della Sicilia.

Per quanto riguarda il coordinamento sui salvataggi l'Unione Europea ha preso posizione, spiegando che "ci sono diversi tipi di coordinamento" e "il coordinamento" europeo sui migranti nel Mediterraneo "non include discussioni operative su quali navi debbano intervenire" nelle operazioni di soccorso e "la Commissione europea non ha né le capacità né le competenze per intervenire". Così ha dichiarato la portavoce della Commissione europea Dana Spinant rispondendo alle domande dei giornalisti sul naufragio di ieri al largo della Libia. Inoltre, è stato sottolineato che alla Guardia Costiera Libica "arriveranno altre imbarcazioni" per controllare meglio le acque davanti alle loro coste. Così ha spiegato la portavoce della Commissione Europea Ana Pisonero, rispondendo, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, in merito al naufragio di un gommone al largo delle coste libiche, che avrebbe provocato la morte di decine di persone. "Quando ci sono persone in pericolo" in mare, "è obbligatorio intervenire", aggiunge la portavoce.

Mentre sull'operazione Irini è intervenuto il portavoce della Commissione Europea per le Migrazioni Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles: "Prima di tutto è stata creata per far rispettare l'embargo all'importazione di armi in Libia. La lotta ai trafficanti di esseri umani è un obiettivo secondario. Irini non può operare nelle acque territoriali libiche: le sue navi pattugliano un'area specifica, che non è dove passano le principali rotte migratorie". All'osservazione che il gommone naufragato non fosse in acque libiche, ma nella Sar libica, cioè in acque internazionali, il portavoce ha risposto: "Non possiamo commentare su operazioni delle navi delle missioni. Se una nave di Irini è vicina è obbligata ad intervenire, come ogni altra nave", ma la posizione delle navi di Irini è una questione "strettamente operativa: bisogna chiedere alla missione".

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