giovedì 6 ottobre 2022
Continuano le ricerche delle persone scomparse sulle due isole. Almeno 18 persone - 16 giovani donne di origine africana, un uomo e un ragazzo - sono morte. Almeno trenta i dispersi
Naufragi a largo di Lesvos e Kythira: morti 16 donne, un uomo e un minore

Sale a 18 il numero delle vittime del naufragio avvenuto nella notte scorsa di fronte all'isola greca di Lesvos, nell'Egeo nord-orientale. Nella stessa notte un secondo naufragio è avvenuto anche di fronte all'isola greca di Kythira, a sud del Peloponneso. Decine di sopravvissuti, bloccati ai piedi di una scogliera con un mare in tempesta, hanno dovuto essere issati con un argano dai soccorritori mentre altri cercavano disperatamente di aggrapparsi alle pareti. Finora sono 80 i migranti tratti in salvo.

Inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano greco Kathimerini, a bordo della nave naufragata vicino a Lesvos c'erano 40 donne di origine nordafricana, di queste 16 hanno perso la vita e i loro corpi sono stati recuperati dalle autorità greche, con loro un uomo e un minore ritrovati senza vita.

Dieci donne sono state salvate e portate in ospedale. Si cercano ancora almeno una trentina di dispersi fra i due naufragi. «Siamo tutti attivati ​​sull'isola per trovare le restanti 13 persone. Oltre alla guardia costiera, aiutano anche la squadra di soccorso greca e i commando. Il tempo è ancora molto brutto, soffiano i venti alle 8 di Beaufort e l'operazione di ritrovamento dei migranti è molto difficile. Spero che qualcuno si salvi», ha spiegato il vice governatore regionale di Lesbo, Panagiotis Koufelos al quotidiano greco Kathimerini.

«Le 10 donne soccorse sono all'ospedale di Mytilini e stanno ricevendo assistenza medica, mentre le 16 donne morte e l'uomo e il minore sono stati trasferiti all'obitorio. Chiunque sia stato è un criminale mettere tutte queste giovani donne su una barca in mezzo all'oceano con un tempo simile. È un naufragio che ha risvegliato brutti ricordi dal 2015 in tutta l'isola», ha aggiunto.
Si ritiene che la barca sia partita mercoledì notte tardi dalla zona di Ayasmat vicino ad Ayvali in condizioni estremamente avverse.

Il portavoce della Guardia Costiera greca, il comandante Nikos Kokkalis, al quotidiano greco Kathimerini ha fatto sapere che le operazioni di soccorso a largo delle isole greche di Lesbo e Kythira procedono con grandi difficoltà a causa delle condizioni atmosferiche. «Sono entrambe operazioni molto difficili - ha spiegato Kokakklis - è difficile entrare in azione con le barche a causa dei venti - dagli otto ai dieci Beaufort - che soffiano in entrambe le zone senza sosta da ieri sera". Secondo Kokkalis la situazione a Kyhtira è particolarmente critica, e "le speranze di recuperare qualcuno in vita sono molto poche».

«È giunto il momento di lavorare insieme in modo molto più efficace per evitare il ripetersi di tali incidenti e per sconfiggere definitivamente i contrabbandieri che sfruttano persone innocenti, persone disperate, che cercano di raggiungere il continente europeo con imbarcazioni che chiaramente non sono idonee alla navigazione» così si è espresso il premier greco Kyriakos Mitsotakis.

Il ministro greco dell'Immigrazione, Notis Mitarachis, ha commentato sul suo account Twitter i due naufragi: «La Guardia Costiera e il Ministero della Marina stanno facendo tutto il possibile. Stiamo parlando di contrabbandieri che mettono in barca persone che non hanno idea di come affrontare il mare. Ho fatto un appello pubblico alla Turchia, abbiamo informazioni su barche che stanno cercando di iniziare il viaggio ora dalla Turchia con venti di 7 Beaufort nel Mar Egeo».

Il portavoce greco del governo, Yannis Economou, ha espresso la propria tristezza per gli avvenimenti e ha commentato: «Finché la Turchia non applicherà le leggi, finché sosterrà i trafficanti, finché non onorerà gli accordi che ha firmato, purtroppo ci troveremo di fronte a simili tragedie».

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