sabato 20 gennaio 2001
La Seconda sezione penale della Suprema corte ha annullato la sentenza con la quale, il 24 novembre 2009, i risarcimenti erano stati negati ed erano usciti definitivamente assolti i generali Bruno Stano e Vincenzo Lops, accusati di non aver predisposto adeguate misure di sicurezza a Base Maestrale.
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La Cassazione ha accolto il ricorso dei familiari delle vittime della strage di Nasiriyah e ora la Corte d'appello di Roma dovrà stabilire il risarcimento in precendenza negato. In particolare la Seconda sezione penale della Suprema corte ha annullato con rinvio, alla Corte d'appello civile di Roma, la sentenza con la quale, il 24 novembre 2009, i risarcimenti erano stati negati ed erano usciti definitivamente assolti i generali Bruno Stano e Vincenzo Lops, accusati di non aver predisposto adeguate misure di sicurezza a Base Maestrale.Per i due alti militari, comunque, non ci sarà alcun nuovo processo perché la loro assoluzione non era stata impugnata dalla Procura della Corte d'appello. Nella strage di Nasirijah, il 12 novembre 2003, un camion kamikaze esplose provocando la morte di 12 carabinieri, 5 militari e due civili italiani, mentre altre 140 persone rimasero ferite. Nell'esplosione persero la vita anche alcuni civili iracheni.LEGALE FAMILIARI, GRANDE VITTORIA MORALE «Questa è una grandissima vittoria morale perché le famiglie delle vittime di Nasirijah, che io rappresento quasi tutte, non hanno mai chiesto il "vil denaro", ma hanno combattuto per l'accertamento della verità. Anche quando eravamo soli, perché la Procura militare non ci seguiva, e anche quando il governo ha fatto leggi contro di noi». È questo il commento a caldo dell'avvocato Francesca Conte che ha ascoltato, in Cassazione, la lettura del verdetto che gli ha dato ragione. «Resta un solo rammarico, ossia che la Procura militare non abbia fatto ricorso in Cassazione, insieme a noi, contro le assoluzioni».
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