mercoledì 23 ottobre 2013
​Il Parlamento non può «naufragare nell'inconcludenza». Lo ha detto il presidente della Repubblica nel suo intervento all'assemblea dell'Anci a Firenze. L'appello di Letta: lavoriamo insieme. Passa al Senato (per quattro voti) il Comitato per le riforme.
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​La riforma elettorale va fatta prima del prossimo pronunciamento della Corte costituzionale sul Porcellum. Il Parlamento non può dunque "naufragare nell'inconcludenza". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo intervento all'assemblea dell'Anci a Firenze. "Stiamo giungendo a un nuovo limite estremo a questo riguardo: l'esame della questione cui la Corte costituzionale è stata chiamata e che essa condurrà nell'udienza fissata per il 3 dicembre. La dignità del Parlamento e delle stesse forze politiche si difende non lasciando il campo ad altra istituzione, di suprema autorità ma non preposta a dare essa stessa soluzioni legislative a questioni essenziali per il funzionamento dello Stato democratico. Non è ammissibile che il Parlamento naufraghi ancora, a questo proposito, nelle contrapposizioni e nell'inconcludenza", ha detto Napolitano.
Appello Letta, fare riforme insieme - Il premier Enrico Letta rilancia sulle riforme ritenendo fondamentale questo processo per il bene del Paese. E, all'assemblea dell'Anci a Firenze, fa un appello a tutte le forze politiche per 'fare insieme' le riforme. "Non dobbiamo avere paura del cambiamento istituzionale" perché le riforme permetteranno "al nostro Paese di funzionare meglio". Lo ha detto il premier Enrico Letta sottolineando che "se l'Italia non funziona è perché ha regole che non funzionano, regole vecchie". Il metodo del governo è quello di ''dire poche cose e farle'', perché ''il Paese non ha bisogno di annunci roboanti''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta nel suo intervento all'assemblea nazionale dell'Anci, aggiungendo: ''Sono stati sei mesi in cui abbiamo lavorato insieme e abbiamo fatto tante cose, ne avremmo volute fare di più''.
Comitato per  riforme: passa, ma che rischio - Il Senato ha approvato in terza lettura e a maggioranza assoluta con 218 voti, appena quattro in più del necessario, il ddl costituzionale che istituisce il Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. È la seconda deliberazione del Senato, ora l'ok finale spetta alla Camera. No da Lega, M5S e Sel, 12 astenuti fra i quali Minzolini, Nitto Palma e Falanga del Pdl. Evitato il ricorso al referendum confermativo ed è bufera nel Pdl dove le 'colombe' accusano i 'falchi' di avere ordito un 'agguato'. 'Perplessità' da dieci senatori del Pd che annunciano 'vigilanza' sul lavoro del Comitato composto da 42 personalità.
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