martedì 15 novembre 2011
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«Siamo di fronte a una «delicatissima e cruciale crisi di governo». Giorgio Napolitano affida a un messaggio il suo contributo alla cerimonia di apertura della sessione autunnale del Programma alimentare mondiale. E si rammarica che essa lo «impegni in modo tale da impedirmi di essere questa mattina con voi», scrive a Josette Sheeran, direttore esecutivo del Pam, confermando così quel lavoro di moral suasion che continua a svolgere, con discrezione, ma con crescente preoccupazione. Monti gli riferisce puntualmente dello stato dell’arte e per il tardo pomeriggio di oggi è atteso nuovamente al Quirinale per trarre le conclusioni delle consultazioni effettuate con partiti e parti sociali, allargate anche alle rappresentanze di donne e giovani, con un’innovazione che il Colle ha molto gradito.Napolitano dunque continua a seguire con attenzione l’evolversi di una crisi che, non è un mistero, il Quirinale sperava potesse chiudersi in tempi più brevi. Ma in omaggio al "presto e bene" che si è dato come obiettivo, Napolitano si impegna al massimo per superare le resistenze dei partiti. Lo fa schierando nel pomeriggio anche il segretario generale del Quirinale Donato Marra che, dopo aver incontrato Monti a Palazzo Giustiniani, ha provato a vincere le resistenze dei due principali partiti, Pdl e Pd, a dare un impegno più pieno, sulla durata dell’esecutivo e sull’ingresso di politici nella compagine.Poi però nel pomeriggio - un po’ rassicurato dalla determinazione dimostrata da Monti, che si dice ancora fiducioso nell’esito finale - Napolitano non rinuncia, stavolta, a intervenire a un altro appuntamento in agenda, un convegno su "Europa 2020: rendere l’Italia protagonista" all’Accademia dei Lincei, sfoggiando anche discreto buon umore. «Anch’io in un certo senso mi occupo di ricerca», dice sorridendo a una platea che capisce l’allusione e lo sottolinea con un applauso. «La ricerca - spiega - di soluzioni a problemi spinosi della nostra vita istituzionale».«Dobbiamo fare grandi sforzi perché l’Italia sia protagonista nel prossimo futuro come lo è stata in passato», dice nel suo intervento, tutto a braccio. Ciò significa «cercare di darci delle istituzioni credibili, significa anche cercare di sprigionare uno sforzo comune, uno sforzo collettivo sul piano morale, intellettuale, politico e sociale che purtroppo, negli ultimi tempi, è largamente mancato», lamenta Napolitano invitando a considerare questa difficile congiuntura come l’occasione per la svolta. «Io credo che questa volta anche la difficoltà che ci stringe possa diventare uno stimolo difficilmente esorcizzabile a unire le nostre forze nel modo giusto, nella più limpida dialettica di posizioni politiche e sociali, ma avendo di mira il massimo di coesione per avere il massimo di protagonismo».Da Napolitano anche una difesa del ruolo dell’euro e dell’Europa, «La moneta unica - ripete - é l’architrave della costruzione europea ed é vitale la sua salvaguardia per uscire dalla stretta di questa crisi pesantissima. Il processo di costruzione europea rimane - nonostante appaia in certi momenti vacillante - la più grande conquista che si sia realizzata nei rapporti tra i popoli e tra i paesi nel corso del secolo scorso - insiste - e probabilmente anche all’inizio del nuovo secolo, del nuovo millennio».
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