venerdì 21 novembre 2014
​Il capo dello Stato a sorpresa in Vaticano, colloquio di un'ora e venti minuti. Faccia a faccia «strettamente privato».
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presidente Giorgio Napolitano si è recato ieri pomeriggio in Vaticano per un incontro «strettamente privato» con Papa Francesco durato più di un’ora e svoltosi «in un clima di grande cordialità». Il capo dello stato è arrivato nella Casa santa Marta intorno alle 17 ed è uscito dallo Stato della Città dal Vaticano verso le 18 e 20. L’udienza non era stata annunciata e la Sala Stampa vaticana ne ha dato notizia con una stringata dichiarazione di padre Federico Lombardi. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) pomeriggio – ha riferito il "portavoce" vaticano - nella residenza di Santa Marta il Santo Padre ha ricevuto il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per un incontro strettamente privato. L’incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità, è durato oltre un’ora». Simile il comunicato del Quirinale che ribadisce il «carattere strettamente privato» dell’incontro sottolineando come si sia svolto «in un’atmosfera che ha confermato l’intensità e l’affabilità del rapporto personale tra il Pontefice e il Presidente». Non sono state diffuse immagini dell’udienza, né sono stati specificati i temi affrontati nel lungo dialogo. Non è dato sapere quindi se tra gli argomenti affrontati ci sia stato anche quello dell’ipotesi, non confermata né smentita dal Quirinale, che il capo dello Stato nelle prossime settimane possa dimettersi anticipatamente dalla carica. Papa Francesco e Napolitano si sono incontrati più volte nel corso dei primi venti mesi di pontificato bergogliano. La prima volta è stata il 19 marzo 2013 quando il presidente ha assistito alla messa di inaugurazione del ministero petrino del nuovo vescovo di Roma. Il successivo 8 giugno poi Napolitano – in quell’occasione accompagnato dalla moglie Clio – è stato ricevuto in udienza ufficiale in Vaticano. Il 14 novembre 2013 c’è stata quindi la visita di Papa Francesco al Quirinale. In quella occasione il pontefice si era rivolto a Napolitano ricordando come «tante sono le questioni di fronte alle quali le nostre preoccupazioni sono comuni e le risposte possono essere convergenti». «Il momento attuale - aggiungeva - è segnato dalla crisi economica che fatica ad essere superata e che, tra gli effetti più dolorosi, ha quello di una insufficiente disponibilità di lavoro. È necessario moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere ed irrobustire ogni segno di ripresa». E aveva ribadito che «la Chiesa, continua a promuovere l’impegno di tutti, singoli ed istituzioni, per il sostegno alla famiglia, che è il luogo primario in cui si forma e cresce l’essere umano».
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