sabato 24 settembre 2011
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L’Italia «deve affrontare senza indugio la sfida del tornare a crescere, del crescere di più e meglio, del crescere unita».Pomeriggio di festa nel cortile d’onore del Quirinale, per la consueta cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico. «Questa è la più bella e gioiosa che ospitiamo» dice un Giorgio Napolitano coinvolto, in questi giorni cupi e incerti, dall’evidente clima di gioia : «Perché voi ragazze e ragazzi di ogni età, siate ancora agli inizi o verso la conclusione del vostro percorso scolastico, trasmettete freschezza, slancio, curiosità e apertura al futuro, siete portatori di speranza».Ma parlando a dei giovani il riferimento alle difficoltà che gettano ombre sul loro futuro diventa inevitabile e doveroso. «Occore stabilire - chiede Napolitano riferendosi a scuola e ricerca - un nuovo ordine di priorità nella spesa pubblica». E avverte. «È venuto un altro di quei momenti in cui bisogna riuscire a fare un grande sforzo, noi italiani, noi Italia unita - sottolinea -, per garantirci un degno futuro, per garantirlo alle generazioni più giovani. Occorre essere in tanti a fare ciascuno la sua parte», sottolinea il presidente. «Tutti noi che abbiamo responsabilità nella guida del Paese abbiamo il dovere di darvi speranza, di darvi seriamente motivi di fiducia nel domani», dice rivolto ai ragazzi, ribadendo l’obiettivo «ineludibile» dell’abbattimento dell’«abnorme» debito pubblico proprio come dovere di lealtà con le giovani generazioni: «Ve ne parlo non dimenticando neppure per un istante che ci stiamo facendo duramente carico, nel quadro della crisi dell’Eurozona» premette. Ma «guai a non farcene carico: non possiamo lasciare sulle loro spalle quella montagna di debito». Il presidente però invita tutti ad avere speranza nel futuro: «Ricaviamo motivi di orgoglio per quello che abbiamo costruito e di fiducia per come l’Italia ha saputo superare momenti drammatici, prove molto dure e difficili». E torna a ribadire, dopo il monito sulla secessione, come sia necessario «riconfermare il valore storico e attuale di una Italia unita, rispettosa dei principi democratici incardinati nella nostra Costituzione, capace di contare nel mondo d’oggi». Un ulteriore richiamo alla coesione nazionale di fronte al «peso delle gravi difficoltà che l’Italia sta affrontando», un peso «che si è fatto sentire e che comporta un rischio per il Paese nel quadro europeo».«Ebbene, per darci una solida e duratura prospettiva di crescita - quasi si affida ai ragazzi - voi offrite la risorsa più preziosa, quella che chiamiamo capitale umano. Abbiatene cura voi stessi, ragazze e ragazzi, e con voi gli insegnanti e le famiglie. Ne abbia cura chi è chiamato a rappresentarvi nelle istituzioni, nella politica, nelle relazioni internazionali».Ma l’inizio d’anno è anche tempo di bilanci: «Il 2011 è stato un anno estremamente difficile, e non solo per l’Italia. Penso che nelle vostre case - si rivolge nuovamente ai ragazzi, con affetto - il peso delle gravi difficoltà che l’Italia sta affrontando si sia fatto sentire e si avverta il rischio cui è esposto il Paese nel quadro europeo».Ma l’avvio del percorso scolastico è anche occasione di auspici: «Voglio esprimere l’augurio - conclude Napolitano - che l’anno prossimo il nostro incontro si svolga in un’atmosfera nazionale e internazionale più serena. Ma perché questo accada - sottolinea a questo punto - occorre essere in tanti a fare ciascuno la sua parte». Ognuno, e tutti insieme, si affronti questa sfida «con l’assillo di dare una scossa al muro della disoccupazione giovanile, che è l’assillo di tante famiglie e anche il mio».
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