lunedì 25 aprile 2011
«La difficoltà delle sfide di oggi e del futuro richiedono nuovo senso di responsabilità nazionale, alla ricerca di ogni terreno di convergenza». Lo ha detto il presidente della Repubblica nel suo intervento all'Altare della Patria, nella cerimonia per il 25 aprile. E a Roma compare una scritta nazista.
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Un 25 aprile ancora tra le polemiche, con le scritte filofasciste in giro per l'Italia, i manifesti che hanno tappezzato Roma e una tensione tra le forze politiche sempre più alta. E forse non a caso il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha scelto proprio le celebrazioni per la Liberazione all'Altare della patria per rivolgere un monito al mondo politico in vista delle prossime amministrative. La competizione elettorale, ha detto il capo dello Stato, non ceda a "una logica di acceso e cieco scontro".Napolitano ha ricordato che alle cerimonie per i 150 dell'Unità d'Italia "sono seguite settimane di aspra tensione nella vita istituzionale e nei rapporti politici, anche per l'avvicinarsi di normali scadenze elettorali. È nell'interesse comune che dal richiamo di oggi, 25 aprile", ha sottolineato, "venga lo stimolo a tener fermo quel che ci unisce e deve unirci come italiani. Parlo del lascito della Resistenza, dell'eredità di quell'assemblea costituente che sull'onda della Liberazione nacque insieme con la Repubblica".L'appello del capo dello Stato trova sì consenso in entrambi gli schieramenti ma senza che i toni, almeno per oggi, si abbassino. Una tensione che coinvolge anche le piazze. A Roma, alla cerimonia all'Altare della patria fischi per Ignazio La Russa. Un bis per il ministro della Difesa che venne analogamente 'salutatò a piazza Venezia per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. A Milano al corteo del 25 aprile, qualche fischio se l'è preso pure il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Peggio per la ricandidata sindaco Letizia Moratti: ha lasciato la manifestazione a piazza Duomo tra le contestazioni. Il Pd ha accolto subito l'appello del capo dello Stato. Lo ha fatto prima la capogruppo al Senato, Anna Finocchiaro: "Mi auguro che anche il Governo e la maggioranza vogliano, finalmente e non a parole, ascoltare con responsabilità le sacrosante parole del Capo dello Stato. Il chiaro ed esplicito riferimento fatto dal Presidente alla prima parte della nostra Carta mi sembra un evidente allarme lanciato contro quei tentativi espliciti ed impliciti che da settimane cercano di forzare e stravolgere la natura e le ragioni della nostra Costituzione". Il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini, ha stigmatizzato invece la scritta stile Auschwitz comparsa al Pigneto a Roma: "Una cosa disgustosa. Una vergogna. Uno sfregio ai deportati nei campi di sterminio, alla comunità ebraica e ai partigiani caduti per la libertà. Le autorità devono individuare i responsabili e consegnarli alla giustizia".  Il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, nel sottolineare come Napolitano abbia "espresso in modo equilibrato il senso della celebrazione del 25 aprile" , ha fatto quadrato attorno al ministro La Russa: "In questo quadro oggi la contestazione fatta al ministro La Russa è il segno di un settarismo duro a morire cosi come del tutto inaccettabili sono le iniziative a firma di Forza Nuova avvenute a Milano".
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