sabato 13 giugno 2009
Il presidente al vertice informale dei cinque capi di Stato: «Pluralismo è uno dei cardini della costituzione europea». «Preoccupato per il calo di affluenza alle ultime elezioni».
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Giorgio Napolitano concludendo l'incontro con 5 capi di Stato europei ha annunciato una iniziativa per promuovere una maggiore comunicazione ai cittadini sui temi europei e, rispondendo ad una domanda ha affermato che la libertà e il pluralismo dell'informazione sono certamente «non ultimi» tra i principi cardine «su cui poggia la costituzione europea».Napolitano, riprendendo un richiamo in tal senso del presidente tedesco ,Horst Koeler, a valorizzare il patrimonio storico di cultura, democrazia e libertà che è proprio dell'Europa, ha detto testualmente che il vecchio continente certamente deve valorizzare «le riserve di saggezza che ci sono nei nostri popoli e nelle nostre opinioni pubbliche. Il che - ha aggiunto - significa avere fiducia nell'attaccamento dei nostri popoli e delle nostre opinioni pubbliche ai principi liberali e democratici su cui poggia la costituzione europea, compreso e non ultimo il principio della libertà e del pluralismo dell'informazione».Voi presidenti, hanno chiesto i giornalisti, rappresentate la  coscienza storica e morale dell'Europa. Chiedendo maggiore comunicazione ai cittadini, intendete fare appello alle regole di accesso ai mass-media e anche al rispetto dei principi generali dell'informazione giornalistica, che non sono egualmente rispettati in tutta Europa, come risulta da recenti polemiche e da autorevoli classifiche internazionali? «Non possiamo avere dubbi - ha risposto  Napolitano - sull' l'importanza fondamentale dei principi che comunque devono presiedere all'attività di informazione nei paesi dell'Unione Europea. In merito alle situazioni nazionali sull'applicazione di questi principi però non possiamo entrare nel merito».  Sull'argomento ha chiesto la parola il presidente Koeler, il quale ha rivendicato il ruolo che i presidenti dei paese membri  dell'Ue hanno di alti rappresentanti dei valori di civiltà democratica che vengono dall'antica Grecia e proseguono con la rivoluzione francese, l'illuminismo, Kant, «un grande potenziale intellettuale, un'insieme di radici necessarie allo  sviluppo dell'Europa di oggi e di cui dovremmo essere in qualche  modo i portavoce nell'interesse dell'umanità, anche come eredi dei Padri Fondatori, che hanno costruito una Europa unita che da oltre 60 anni tiene lontana la guerra dal continente europeo».Un tradizione, un patrimonio, ha concluso Koeler, di cui dobbiamo essere all'altezza «facendo ogni sforzo per assicurare un futuro migliore a tutto il mondo, giocando da europei un ruolo da protagonisti sulla scena mondiale, e non solo da seguaci o gregari».A questo punto Napolitano, che presiedeva l'incontro con i giornalisti, ha ripreso la parola per dire: «condivido pienamente questo appello" e sottolineare il ruolo cardine del principio della libertà e del pluralismo dell'informazione».
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