sabato 25 giugno 2011
Inchiesta della Procura napoletana. Pm Lepore: «Epidemia colposa, ci sono già alcuni indagati». Di Pietro: il sindaco ha mani legate, serve intervento Cdm. Calderoli: non accetteremo decreti truffa. Napolitano: «Impegno duro e non breve». Berlusconi: decreto al prossimo Consiglio dei ministri.
COMMENTA E CONDIVIDI
Anche al scorsa notte la gente è scesa in strada, a Napoli, per protestare contro l'emergenza rifiuti. Blocchi con montagnole di rifiuti sistemate al centro della strada sono stati compiuti da gruppi di persone al centro e in periferia. Blocchi ma anche roghi, a fuoco cassonetti e montagnole di spazzatura. Particolarmente colpita Pianura, in via Montagna Spaccata e in via Masseria Grande. Colpito anche il centro storico in via Monteoliveto, in via del Grande Archivio e corso Amedeo di Savoia. Proteste anche nella zona dell'aeroporto in viale Umberto Maddalena, nei pressi della Stazione centrale al Corso Umberto e in via Santa Maria La Scala. Roghi e blocchi si sono verificati inoltre in una delle arterie centrali di Napoli, via Foria, attraversata dalle auto a ogni ora del giorno.ZAIA: NO A QUELLI NAPOLI, DISPONIBILI A DARE TECNICI «I rifiuti di Napoli non li vogliamo, ma siamo disposti a offrire know-how e tecnici disposti a dare una mano per impostare una raccolta differenziata»: lo ha detto il governatore Luca Zaia ricordando la posizione del Veneto rispetto all'emergenza rifiuti nella città campana. «Abbiamo al riguardo 10-11 anni di storia alle spalle - ha ricordato Zaia - e per questo siamo infatti riusciti ad eliminare le discariche». «Così come abbiamo mandato i tecnici della sanità al servizio della sanità napoletana - ha concluso - siamo disposti a inviare anche i nostri esperti, ma non a portarci a casa i rifiuti».DE MAGISTRIS: LA CAMORRA CI OSTACOLALa camorra «è sicuramente uno dei nemici principali di questa Giunta, che ci sia la sua regia dietro i roghi è evidente». Lo ha dichiarato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dopo un incontro con i rettori degli Atenei campani all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Con il piano ambientale della Giunta de Magistris, ha sottolineato il sindaco, «quello che è stato il business dei rifiuti a Napoli si interrompe definitivamente. Chi accende i roghi è gente che non ha a cuore questa rivoluzione ambientale. So che la camorra ci ostacolerà».PM: EPIDEMIA COLPOSACi sono alcuni indagati nell'inchiesta aperta dalla procura di Napoli per il reato di epidemia colposa, in relazione alla nuova emergenza rifiuti. Lo conferma, rispondendo a una domanda dell'ANSA il procuratore capo Giovandomenico Lepore, ovviamente senza aggiungere dettagli sull'identita' degli indagati.DI PIETRO: DE MAGISTRIS HA LE MANI LEGATE«'Bene ha fatto la Procura di Napoli ad aprire un fascicolo processuale per verificare le ipotesi di reato. Se qualcuno non fa il proprio dovere, per colpa o per dolo, e' bene che sia assicurato alla giustizia». Così il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: «Il sindaco di Napoli ha le mani legate se non c'è un provvedimento del Consiglio dei ministri e se non c'è un supporto da parte della Provincia di Napoli e della Regione, così come di tutte le altre Regioni italiane». «Occorre un intervento coordinato di tutte le istituzioni», conclude.BERLUSCONI: DECRETO IN PROSSIMO CDM «Sì, certamente. Affronteremo il problema che è già sul tavolo da diversi giorni cercando le soluzioni più appropriate». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio Ue, rispondendo a chi gli chiede se al prossimo Consiglio dei ministri sarà discusso anche un decreto per l'emergenza rifiuti a Napoli. Metteremo insieme «delle norme per consentire che ci sia un flusso extra-regionale dei rifiuti». CALDEROLI: NON ACCETTEREMO DECRETI TRUFFA«Su una cosa vogliamo essere chiari, sulla questione rifiuti non accetteremo decreti truffa, sennò volano le sedie, lo abbiamo detto a Berlusconi e a Letta»: lo ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, interpellato sulla questione rifiuti a Napoli. «Nessuno pensi di usare trucchi o truffe - ha aggiunto il ministro - altrimenti la risposta che daremo sarà la stessa che abbiamo già dato. Al momento non abbiamo visto alcun testo, ci hanno solo detto che c'é l'emergenza rifiuti ma di cose scritte, di testi, non ne abbiamo visti».NAPOLITANO: IMPEGNO DURO E NON BREVELiberare Napoli dai rifiuti «è un impegno duro e non di breve periodo». Da Lubiana, dove è presente ai festeggiamenti per i 20 anni della Repubblica di Slovenia, Giorgio Napolitano torna a parlare dell'emergenza rifiuti a Napoli. Si aspetta una sorpresa a Napoli? «Sì - risponde sorridendo il capo dello Stato - liberare la città dalla monnezza...». PRESTIGIACOMO: ROGHI DELITTO PER AMBIENTE«Chi appicca i roghi compie un delitto contro l'ambiente e la salute dei cittadini». Questo l'appello del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo - dopo una riunione sulle criticità della Campania nella raccolta dei rifiuti - affinché si fermino i roghi della spazzatura che giace a terra a Napoli.«È chiaro che i sacchetti di spazzatura per strada ci sono - osserva il ministro - ma saranno raccolti nelle prossime ore». Appiccare i roghi è «un danno gravissimo perché si sprigionano fumi che sono ancora più dannosi per la salute», senza contare che «complicano ancora di più la situazione» per la raccolta. «Faremo di tutto - conclude Prestigiacomo - per scongiurare l'emergenza sanitaria che è la cosa che preoccupa maggiormente».CASSONETTI INCENDIATI, ULTERIORE EMERGENZA Nella crisi dei rifiuti che ha investito nelle ultime settimana la provincia di Napoli c'è una emergenza nell'emergenza. È quella dei cassonetti dati alle fiamme. Ogni giorno i vigili del fuoco devono eseguire decine e decine di interventi per spegnere i roghi. Ma i rifiuti dati alle fiamme oltre a sprigionare diossina - da un cassonetto in fiamme se ne levano quantitativi elevati - non possono essere rimossi subito. Infatti la spazzatura incendiata deve essere ''caratterizzata'', ovvero classificata. Quindi una volta raccolta non puo' seguire i normali canali di smaltimento. Non può finire né in discarica né agli impianti Stir, ma deve essere trattata con un notevole aggravio dei costi. A tutto ciò ovviamente bisogna aggiungere il fatto che i cassonetti dati alle fiamme non possono essere più utilizzati e devono essere sostituiti. Per le aziende di raccolta che operano nei comuni della provincia l'acquisto di nuovi cassonetti è una voce che incide notevolmente sui costi di esercizio.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: