lunedì 27 giugno 2011
Il governatore regionale della Campania: «Non ci sto a pagare per colpe altrui». E annuncia: «La Regione abbandona i tavoli istituzionali, Lega irresponsabile». Allarme dei pediatri: impennata patologie respiratorie legate a roghi immondizia, aumento tra 10 e 20%.
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«Non ci sto, non ci sto, non ci sto». E' iniziata con queste parole la conferenza stampa del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Tre "non ci sto" così spiegati: «A pagare le colpe di 15 anni di inadempienze e responsabilità dei comuni, responsabilità anche perduranti ancora oggi; a pagare le colpe dei ricatti e del boicottaggio della camorra; rispetto ai comportamenti irresponsabili, di fronte a questa emergenza nazionale, della Lega Nord». «La Regione - ha aggiunto Caldoro - ha fatto tutta la sua parte, avendo poteri minimi e residuali».Sull'emergenza rifiuti a Napoli «la Regione Campania - ha detto il governatore Stefano Caldoro, che è indagato per epidemia colposa nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura di Napoli - continuerà a fare la sua parte ma da oggi, finché non ci saranno risposte forti da parte del governo e degli enti locali della Campania, abbandona i tavoli istituzionali e nazionali presso il governo e la prefettura». "I cittadini - ha aggiunto il governatore campano - devono sapere dove sono le vere colpe e le responsabilità che sono ben lontane dall'ente Regione».«Napoli deve trattare con tutte le regioni, non puo' sperare in un decreto legge che scavalchi le scelte del Tar del Lazio»'. Lo ha detto il leader della Lega Nord Umberto Bossi rispondendo ai giornalisti sull'emergenza rifiuti in Campania. Al termine di un tiro alla fune sul Ticino, Bossi, che non ha replicato direttamente al governatore Stefano Caldoro, ha ribadito la richiesta che il sindaco di Napoli Luigi De Magistris sia nominato commissario straordinario ai Rifiuti «cosi' non scappa».Nell'ultimo mese, da quando cioè si è acuita l'emergenza rifiuti a Napoli, nel capoluogo partenopeo si è registrato un aumento di circa il 10-20% delle patologie respiratorie tra i bambini. Il dato arriva dalla Federazione italiana pediatri (Fimp), che da oltre un anno ha attivato un piano di monitoraggio per verificare l'eventuale aumento di patologie pediatriche in relazione alla questione rifiuti.   "Nell'ultimo mese - avverte il presidente Fimp Giuseppe Mele - la rete dei pediatri sul territorio di Napoli ha registrato un aumento del 10-20%, rispetto ai livelli normali, dell'incidenza di patologie respiratorie nei bambini, come asma, tosse e bronchiti asmatiche". L'aumento di tali patologie, precisa Mele, "si registra soprattutto in bambini 'predispostì, come quelli allergici".La causa di tale 'impennatà delle patologie respiratorie tra i bambini napoletani è da ricercarsi, secondo i pediatri, nei roghi di rifiuti che continuano a verificarsi sul territorio e che sono, avvertono gli specialisti, "fortemente tossici per la diossina e le altre sostanze che si sprigionano a seguito della combustione della plastica".
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