mercoledì 30 gennaio 2013
​Mattinata da incubo per gli utenti del trasporto pubblico di Napoli. A mettere in ginocchio la partecipata è la mancanza di gasolio. Secondo quanto riporta il sito online de Il Mattino, i fornitori hanno deciso di chiudere i rubinetti perché il pagamento non è arrivato. Brunetti ha assicurato che entro le 15 di oggi, dopo un'intesa trovata con il fornitore, il gasolio sarà distribuito in tutti i depositi e quindi il servizio andrà verso la ripresa regolare
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Mattinata da incubo per gli utenti del trasporto pubblico di Napoli. A mettere in ginocchio la partecipata è la mancanza di gasolio. Secondo quanto riporta il sito online de Il Mattino, i fornitori hanno deciso di chiudere i rubinetti. Il pagamento non è arrivato e dunque non hanno consentito ai mezzi di fare rifornimento. I primi disagi si sono avuti già nel tardo pomeriggio di ieri. Sulle paline improvvisamente è comparsa la scritta 'disservizì tanto da indurre gli utenti a pensare ad una nuova protesta, improvvisa come le altre.Sulla pagina di Facebook dell'Anm è apparso: "Per emergenza gasolio il servizio è ridotto sull'intera rete e sospeso nelle zone Flegrea, Chiaia e Vomero", e "Tutti i commenti di sdegno e rabbia sono comprensibili perché il nostro è un lavoro importante per la città e lo sapppiamo. La decisione di informare i clienti, consapevoli delle conseguenze, è stata una scelta di rispetto per le persone che utlizzano i nostri bus, come è una scelta di rispetto non dare informazioni positive se non ci sono o imprecise".Significativo dello stato di disagio in cui versa l'azienda e anche il comunciato diffuso sul sito della municipalizzata: "Dei 600 autobus che circolavano fino a pochi anni fa (2009) oggi ne circolano meno di 350 perché tra tagli governativi e regionali, i contributi che ANM riceve per pagare stipendi, contributi, fare manutenzione di mezzi ed impianti, pagare le assicurazione, comprare il gasolio etc. etc. etc. si sono ridotti del 40%. È come se, a casa vostra, qualcuno tagliasse del 40% gli stipendi che entrano ogni mese. È ovvio che non è più possibile fare le cose che si facevano prima. Allo stesso modo noi siamo impossibilitati a fare ciò che facevamo prima, ovvero assicurare più mezzi, manutenerli etc. Non è questione di volontà o capacità è questione di possibilità. Capiamo le vostre proteste, le lamentele ed i reclami, ma il ruolo del nemico/controparte non ci appartiene proprio. Fare trasporto è il nostro mestiere, vorremmo poterlo fare bene con soddisfazione di tutti".
"La situazione è dura e difficile ma confido che sia in via di soluzione". Lo ha detto Renzo Brunetti, amministratore unico della Azienda napoletana mobilità, parlando con i giornalisti in una conferenza indetta per fare il punto sullo stop della maggior parte dei bus a causa del mancato acquisto del gasolio. Brunetti ha assicurato che entro le 15 di oggi, dopo un'intesa trovata con il fornitore, il gasolio sarà distribuito in tutti i depositi e quindi il servizio andrà verso la ripresa regolare.
Dai depositi dell'Azienda napoletana mobilità sono usciti oggi, complessivamente, 100 mezzi a fronte dei 270-300 che solitamente circolano ogni giorno a Napoli, a causa della sospensione della fornitura di carburante. E' il dato reso noto durante la conferenza stampa dell'amministratore unico dell'azienda, Renzo Brunetti.
L'Azienda napoletana mobilità "ha un'esposizione di 120 milioni a fronte di 300 milioni di crediti vantati verso Comune e Regione". Lo ha detto l'amministratore unico dell'azienda, Renzo Brunetti, durante la conferenza stampa sul blocco dei bus a causa della mancanza di gasolio. L'Anm è alle prese con una crisi di liquidità che ha generato "una situazione difficile con la quale ci stiamo confrontando da oltre un anno". Per Brunetti la luce si potrà vedere "a inizio marzo quando arriveranno i primi soldi dal Comune". Si tratta di circa 100 milioni di euro, parte sul debito pregresso e parte sul finanziamento corrente, ma fino ad allora "non sarà un percorso facile".
E' "un vulnus grave al diritto alla mobilità degli utenti, esattamente come avviene in caso di scioperi improvvisi". E' quanto sostiene, in una nota, Roberto Alesse, il presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali. "Lo scorso dicembre l'Autorità ha scritto ad Asdtra (l'associazione a cui aderiscono le aziende di trasporto pubblico locale, ndr) proprio in relazione all'emergenza del trasporto pubblico in Campania, anche per avere notizie circa la solidità patrimoniale delle aziende di trasporto pubblico locali, senza aver ricevuto, ad oggi, alcuna risposta", spiega. "D'altro canto, dell'impossibilità oggettiva di rifornire i mezzi deve essere dato conto ai cittadini con un'informazione capillare e quotidiana - aggiunge - che non può certo ritenersi soddisfatta con un semplice comunicato stampa o con una notizia diffusa sui social network. Alla luce di quanto sta accadendo, sto valutando la possibilità di coinvolgere la presidenza della Regione Campania e i sindaci delle città interessate, per affrontare insieme una situazione ormai esplosiva e per evitare che il mancato intervento delle istituzioni finisca per produrre un silenzio assordante".
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