mercoledì 29 settembre 2021
Il Pil quest'anno rimbalzerà del 6%. Per la manovra ci sono 22 miliardi. Proroga di un mese per la firma dei referendum, la Lega non vota
Cdm: «Assegno unico a regime». Un mese in più per la firma dei referendum
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Nel 2021 il Pil dell'Italia si attesterà a +6% e nel 2022 segnerà un +4,7% programmatico. E’ quanto si legge nella bozza della Nadef (nota di aggiornamento al Def) approvata questa mattina dal Consigli dei Ministri. Nello scenario programmatico la crescita del Pil sarà del 2,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024 e il deficit tornerà sotto il 10%, riducendo il livello rispetto alle previsioni di primavera. . La discesa proseguirà al 149,4% il prossimo anno, al 147,6% nel 2023 e al 146,1% nel 2024. Il Pil tornerà ai livelli pre-covid nel secondo trimestre 2022 mentre per il pieno ritorno ai livelli occupazionali si dovrà attendere nel 2024.

L’indebitamento netto nel 2021 si attesterà al 9,4% (dall’11,8 stimato nel Def). Nel 2022 il deficit programmatico sarà al 5,6%, per scendere al 3,9% nel 2023 e avvicinarsi al 3% nel 2024 (3,3%). L’inflazione salirà all’1,5% quest’anno, quindi all’1,6% nel 2022, all’1,5% nel 2023 e all’1,7% nel 2024.

Gli interventi di politica fiscale che il governo intende adottare, si legge nel documento, determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del Pil nell’anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle Pmi e per la promozione dell’efficientamento energetico e dell’innovazione. Si avvia inoltre la prima fase della riforma dell’Irpef e degli ammortizzatori sociali e si prevede che l’assegno unico universale per i figli sia messo a regime.

Per la prossima manovra la spazio di bilancio sarà di circa 22 miliardi: il deficit tendenziale si ridurrà infatti al 4,4% nel 2022 a fronte di un indebitamento programmatico fissato al 5,6%, differenza che permetterà di recuperare l'1,2% del Pil del Pil per finanziare nuovi interventi l'anno prossimo.

Sono 20 i disegni di legge collegati alla manovra indicati nella Nadef. Tra questi figurano, la delega per la riforma fiscale, la legge annuale sulla concorrenza ma non il salario minimo. Ieri al termine della cabina di regia era emersa l'ipotesi di un collegato ad hoc sul tema. Tra i vari provvedimenti anche la legge quadro per le disabilita', il ddl di revisione del Testo Unico dell'ordinamento degli enti locali, la delega per la riforma della giustizia tributaria, il ddl di riordino del settore dei giochi, la revisione organica degli incentivi alle imprese. E ancora un provvedimento per l'aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma anche il ddl con le misure di attuazione del Patto per la salute 2019-2021 e per il potenziamento dell'assistenza territoriale.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato poi un decreto legge con disposizioni urgenti in materia di giustizia e disposizioni di proroga in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP. Il provvedimento dispone che la raccolta di firme in corso per diversi referendum (cannabis, eutanasia legale, giustizia) potrà proseguire fino al 31 ottobre. I ministri della Lega non hanno partecipato al voto su questo Dl in Cdm, perché contrari alla proroga.




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