venerdì 29 luglio 2016
Il gesto annunciato dall'Islam francese e italiano è per l'arcivescovo Bruno Forte, presidente della Commissione Cei per l'ecumenismo e il dialogo interreligiosi, un fatto di grande importanza.
C'è attesa per domenica (M.Corradi)
«Musulmani nelle chiese, segno bello e atteso»
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"Un segno molto bello, enorme, lo aspettavamo": così i vescovi italiani commentano la decisione da parte dei leader dell'Islam, per primo quello francese, di lanciare un appello ai loro fedeli per recarsi domenica a messa nelle chiese, come gesto di solidarietà con i cattolici dopo i terribili fatti di Rouen, dove è stato ucciso un anziano sacerdote, padre Hamel, mentre celebrava Messa. Lo ha fatto ieri in Francia il Consiglio francese per il culto musulmano, che invita i responsabili delle moschee, gli Imam e i fedeli musulmani di recarsi "domenica mattina", 31 luglio, a Messa, magari nella chiesa più vicina a casa loro, per esprimere "solidarietà e cordoglio" dopo il "vile assassinio" di padre Jacques Hamel. Per l'organismo si tratta di un modo per esprimere "nuovamente" l'appoggio della comunità dei "musulmani di Francia" "ai nostri fratelli cristiani". Oggi è stata la volta dell'italiana Coreis. La Chiesa parla da Cracovia, stretta intorno al Papa e ai giovani per la Giornata mondiale della goventù. "Credo che sia un segno molto bello, un segno che aspettavamo e vuol dire come i credenti di tutte le religioni, in particolare cristiani e musulmani, condannino la violenza in nome di Dio, considerandola falsa e contraria ad ogni ispirazione religiosa", afferma Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, teologo e presidente della Commissione Cei per l'ecumenismo e il dialogo interreligiosi commenta l'iniziativa. Sulla stessa linea d'onda il portavoce della Conferenza episcopale italiana, don Ivan Maffeis: "È un gesto enorme, mette fuori gioco chi vuole dividere, chi vuole una strategia del terrore". E che in qualche modo risponde anche a chi "pretende di sconfessare il Santo Padre. Ho letto parole molto dure in questi giorni ma la posizione della Chiesa è chiara, anche se non scontata per tutti". Dal mondo musulmano, in Italia, è la Coreis a parlare di "iniziativa di testimonianza di fratellanza": delegati dell'Islam domenica 31 luglio, prima della Santa Messa, porteranno il saluto in chiesa al vescovo e al parroco. Appuntamenti sono previsti a Roma, Milano, Novara, Genova, Verona, Sondrio, Ventimiglia, Brescia, Vicenza, Fermo, Siena, Piacenza, Brindisi, Palermo e Agrigento. "Ci sembra fondamentale in questo momento drammatico - sottolinea la Coreis - dare con questo saluto dei musulmani d'Italia un segno concreto di profondo rispetto della sacralità dei riti, dei ministri e dei luoghi di culto del Cristianesimo dove i fedeli e i cittadini ricevono le benedizioni della comunione spirituale". Dalla Grande Moschea di Roma Omar Camilletti confida alla Radio Vaticana di voler rendere queste visite alle chiese, soprattutto per i giovani musulmani una iniziativa da riproporre più spesso, non solo una volta.
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