venerdì 5 novembre 2021
«Guardare oltre»: fino a domenica 14 novembre, al MAXXI di Roma, la storia della Ong sempre presente nei conflitti dimenticati, attraverso le foto dei grandi reporter dell'agenzia Magnum

Da 50 anni le équipe di Medici Senza Frontiere (Msf) e i fotografi Magnum si incontrano sulla linea del fronte, nelle calamità naturali e nelle emergenze umanitarie, raccontandole con la parola e la fotografia, seguendo sempre gli stessi principi di etica e indipendenza. In occasione del 50° anniversario di Msf, la mostra fotografica Guardare oltre - Msf & Magnum: 50 anni sul campo, tra azione e testimonianza ripercorre questi cinque decenni di collaborazioni in cui Msf e Magnum sono stati testimoni diretti e amplificatori per l’opinione pubblica internazionale di crisi lontane dai riflettori dei media.

La mostra a ingresso gratuito - 73 scatti di 15 fotografi - tra foto storiche d’archivio e quattro nuove produzioni - è al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma) fino a domenica 14 novembre. Un racconto toccante delle principali crisi umanitarie che scandiscono quest'ultimo mezzo secolo, dal 1971 a oggi: dai conflitti in Afghanistan (ancora tristemente tormentato dalla guerra) e in Libano degli anni ‘70 e ‘80, al genocidio in Ruanda, dal massacro di Srebrenica fino al terremoto ad Haiti, per arrivare alle attuali rotte migratorie in Messico, Grecia e nel mar Mediterraneo. Un percorso di cura, vicinanza, condivisione che non ha mai abbandonato l’importanza della testimonianza, “guardando oltre” ogni ostacolo e indifferenza.

Tra i grandi fotografi Magnum - l'agenzia fotografica fondata nel 1947 dai padri del fotogiornalismo Henri Cartier-Bresson, Robet Capa, David Seymour e George Rodger - ci sono anche gli italiani Paolo Pellegrin con le sue foto sull’accesso alle terapie per l’Hiv negli anni ‘90, l’emergenza in Darfur del 2003, il terremoto di Haiti del 2010, le attività di soccorso in mare nel Mediterraneo e Lorenzo Meloni, con il suo racconto sulla battaglia di Mosul nel 2017.

«Siamo nati da un gruppo di medici e giornalisti - spiega Claudia Lodesani, infettivologa e presidente di Msf - ed è per questo che ogni giorno i 65 mila operatori umanitari di Msf in oltre 80 paesi non solo offrono cure mediche, ma sono anche testimoni delle sofferenze di popolazioni che vivono nel silenzio e nell’indifferenza. In questi 50 anni i fotografi Magnum hanno raccontato i contesti difficili in cui operiamo, testimoniando la forza e la resilienza delle persone, riportandole poi al pubblico internazionale. Questa mostra racconta proprio questo impegno che da sempre ci accomuna: dare voce a chi non ne ha».

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