sabato 24 febbraio 2018
Aveva 88 anni, è stato regista e scrittore, ha collaborato con i più autorevoli storici e letterati per raccontare l'Italia e il suo ambiente.
Folco Quirici in una foto dell'archivio Ansa

Folco Quirici in una foto dell'archivio Ansa

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Era figli di un giornalista e di una pittrice e in fondo ha ereditato le passioni di entrambi i genitori: il gusto della narrazione, la ricerca delle immagini. È scomparso a Orvieto il grande documentarista Folco Quirici. Era nato a Ferrara nel 1930, il prossimo aprile avrebbe dunque compiuto 88 anni.

La «specialità» per il quale era diventato famoso erano le riprese sottomarine, diventando molto popolare anche al di fuori dei confini nazionali, tanto che nel 2006 la rivista Forbes lo inserì tra le cento firme più influenti del mondo grazie ai suoi film e ai suoi libri sull’ambiente e le culture.

Numerosi i premi ricevuti in oltre mezzo secolo di attività professionale, in cui delineò un modello di viaggiatore-esploratore, in grado di raccontare con grande efficacia le caratteristiche geografiche, storiche e artistiche del luoghi visti. I suoi film dedicati al rapporto tra uomo e mare sono stati distribuiti nel mondo, raccogliendo riconoscimenti importanti Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954), Ultimo Paradiso (Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956), Tikoyo e il suo pescecane (Premio Unesco per la Cultura del 1961), Oceano (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972), Fratello Mare (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974) e Cacciatori di Navi, 1991 (Premio Umbria Fiction, 1992).

Nel 1965 la Esso gli affidò la realizzazione di una serie di film sull'Italia filmata da un elicottero: tra i 1966 e il 1978 furono realizzati 14 di tali documentari con il titolo L'Italia vista dal cielo. A questi si affiancarono sedici volumi illustrati. I commenti dei quattordici filmati furono affidati a importanti letterati e storici d'arte dell'epoca come Cesare Brandi, Mario Praz, Italo Calvino, Guido Piovene, Michele Prisco, Ignazio Silone e Mario Soldati.

Sterminato l'elenco dei film da lui firmati e i programmi televisivi da lui ideati. Dal 1971 al 1989 ha diretto e curato la rubrica Geo di Rete 3, poi iniziò una collaborazione con Sky. Ha scritto romanzi e due libri per ragazzi, e collaborato con i principali quotidiani italiani; in anni più recenti scriveva per Il Messaggero su temi naturalistici. Ha tenuto corsi all'università di Bologna, di Berlino, al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Cattolica di Milano, alla Terza Università di Roma e a Padova. ile “Mondo Sommerso”.È stato tra i soci fondatori dell’Historical Diving Society e dell’Associazione ambientalistica Marevivo. Il suo sterminato archivio fotografico, con un oltre un milione d’immagini a colori e in bianco e nero scattate a partire dal 1949, è ora affidato all’Archivio Alinari.

Mattarella: scompare una figura di intellettuale moderno

"Scompare con Folco Quilici una figura di intellettuale moderno che ha saputo dare alle immagini il senso profondo della narrazione del nostro pianeta. La duplice dimensione che ha saputo offrire nelle sue opere, con una asciutta e ricca documentazione di sapore antropologico e con quella legata, invece, alla vita degli animali, ci ha proposto letture dei territori, a partire da quello marino, di una originalità insuperata, aprendoci a mondi e civiltà sino ad allora solo fantasticate dal grande pubblico". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: "Il contributo dato, in particolare, alla conoscenza del nostro Paese, iniziata con la serie L'Italia vista dal cielo, ha rappresentato un passo decisivo nella crescita di una educazione e di una cultura ambientalista". "Scrittore, autore e regista tra i più apprezzati a livello internazionale, Quilici ha recato al patrimonio della conoscenza universale, il dono della sua opera. Alla moglie Anna, al figlio Brando, a tutti familiari, rivolgo i sentimenti di cordoglio del Paese e di riconoscenza della Repubblica" conclude.

Il ministro Franceschini: i suoi lavori resteranno come guida per i giovani

"Con Folco Quilici se ne va una delle figure più importanti del giornalismo, del documentarismo e della cultura italiana. Un pioniere in tutti i progetti che ha avviato, sempre anni avanti rispetto agli altri, un italiano innamorato del proprio paese e un ferrarese innamorato della propria terra, in cui era l'erede della grande tradizione giornalistica del padre Nello". Così il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ricorda il documentarista e scrittore scomparso. "Ci mancherà - sottolinea Franceschini - ma i suoi lavori resteranno per sempre come guida e insegnamento per le giovani generazioni".

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