martedì 1 febbraio 2022
In lieve calo rispetto al 2020, i dati del report annuale dell’Inail sono in forte crescita rispetto ai 1.089 decessi del 2019. «Entro il mese mille nuovi ispettori», annuncia il ministro Orlando
La strage infinita degli incidenti sul lavoro

La strage infinita degli incidenti sul lavoro - Ansa

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Ancora più di mille morti sul lavoro in un anno, ancora più di mille famiglie distrutte dal dolore. È di 1.221 incidenti con esito mortale, il bilancio delle denunce pervenute all’Inail nel 2021, in lieve calo (-3,9%) rispetto al 2020, quando gli infortuni fatali furono 1.270, ma in forte aumento sul 2019, ultimo anno pre-pandemia, che fece segnare 1.089 denunce di incidente mortale. Nell’anno appena concluso, l’incremento maggiore è stato registrato dagli infortuni “in itinere”, passati dai 214 del 2020 ai 248 del 2021 (+15,9%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,9% (da 1.056 a 973).

«I dati sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus», avverte una nota dell’Istituto, che nei giorni scorsi ha diffuso il nuovo report dei contagi da Covid-19 sul lavoro. Dall’inizio della pandemia al 31 dicembre 2021, l’Inail ha registrato 191.046 contagi sul lavoro, pari a un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 3,1% del complesso dei contagi nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data. Nel solo mese di dicembre, i nuovi casi sono stati 4.490.

Se si confrontano i contagi sul lavoro del 2020 con quelli del 2021, si nota un calo del 71,3% delle denunce totali e del 57,2% dei casi mortali. Risultati resi possibili dalla diffusione della campagna vaccinale durante tutto lo scorso anno.

Sempre dall’inizio dell’emergenza sanitaria al 31 dicembre scorso, i decessi sul lavoro da Covid-19 sono stati 811, pari a un quarto degli infortuni con esito mortale denunciati da gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Coronavirus registrati dall’Iss.

Nel complesso, durante il 2021 le denunce di incidente sul lavoro pervenute all’Inail sono state 555.236, in aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente, mentre le patologie di origine professionale denunciate sono state 55.288, con un balzo del 22,8% sul 2020. Anno durante il quale, ricorda il report dell’Inail, «i vari arresti e ripartenze delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali».

A livello territoriale, la regione con il più alto numero di incidenti mortali nel 2021, ben 116, è la Lombardia. Che, però, si conferma tra quelle più sicure d’Italia, stando ad un’elaborazione dell’Osservatorio sicurezza Vega di Mestre, che ha calcolato l’incidenza media degli infortuni. sia su scala nazionale che locale. In Italia, l’incidenza media (cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa), è pari a 42,5 vittime ogni milione di occupati. In Lombardia, l’incidenza è di 26,3 incidenti mortali ogni milione di lavoratori, il dato più basso d’Italia. Per questa ragione, mutuando la classificazione a colori utilizzata per la pandemia, Vega ha collocato la Lombardia in zona bianca (con Toscana e Calabria), mentre in zona gialla si trovano Lazio, Sicilia, Veneto e Sardegna, in arancione Trentino Alto Adige, Piemonte, Marche, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna e in zona rossa, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale, ci sono Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo e Valle d’Aosta.

Per contrastare la piaga degli incidenti sul lavoro, in questi giorni stanno entrando in servizio i primi 150 nuovi ispettori assunti dal Ministero. «Siamo un po’ in ritardo – ammette il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – ma entro il mese se ne aggiungeranno altri mille. Abbiamo iniziato il potenziamento delle strutture dell’Ispettorato nazionale», annuncia Orlando. «Bene», commenta la presidente della commissione Lavoro del Senato, Susy Matrisciano (M5s), che sollecita l’apertura di un «confronto nella maggioranza» sulla «Procura nazionale del lavoro», per la cui costituzione è stato presentato un disegno di legge. «Va approvato ora», insiste Matrisciano su Facebook.

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