martedì 7 dicembre 2021
La giovane perse la vita in un orditoio. A processo la titolare dell'azienda, il marito e il tecnico manutentore dell'impianto. Inail: 1.017 vittime nei primi dieci mesi del 2021
Il murale dedicato a Luana D'Orazio, morta sul lavoro a 22 anni

Il murale dedicato a Luana D'Orazio, morta sul lavoro a 22 anni - Ansa

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A sette mesi dalla morte di Luana D'Orazio, la procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio per la titolare dell'azienda tessile dove la giovane lavorava, per il marito e per il tecnico mautentore dell'orditoio che ha spezzato la vita dell'operaia di 22 anni, madre di un bambino di 5. La tragedia si è consumata il 3 maggio all'Orditura Luana di Montemurlo, in provincia di Prato e, secondo l'accusa, sarebbe stata provocata dalla manomissione del macchinario cui l'operaia era addetta. Stando alla relazione del consulente tecnico, ingegnere Carlo Gini, Luana è stata trascinata dal rullo dell'orditoio, morendo per lo schiacciamento del torace, perché il cancello di protezione non era stato abbassato, come dovuto. Per questa ragione, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Luana Coppini, titolare dell'azienda, del marito Daniele Faggi, ritenuto il titolare di fatto e del tecnico manutentore esterno dell'azienda Mario Cusumano. Per tutti l'accusa è di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche.

Anziano schiacciato dal trattore

Intanto, anche ieri si è verificato l'ennesimo incidente mortale. La vittima è Silvano Priori di 71 anni di Campagnatico, in provincia di Grosseto, schiacciato dal trattore su cui stava lavorando in un terreno di sua proprietà. Secondo l'Osservatorio nazionale morti sul lavoro, quest'anno sono già 154 gli incidenti mortali provocati dal ribaltamento del trattore, che, stando ai dati del Sistema Informo dell'Inail, è la causa del 49% degli infortuni in agricoltura.

Superati i mille morti

Infine, nei primi dieci mesi del 2021, le denunce di infortunio mortale registrate dall'Inail sono state 1.017, in calo dell'1,8% rispetto allo stesso periodo del 2020, ma pur sempre oltre cento al mese. In aumento del 6,3%, invece, gli infortuni totali, che sono stati 448.110, mentre le patologie di origine professionale denunciate sono state 45.395, in aumento del 24%.

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