lunedì 14 agosto 2023
Il messaggio del capo dello Stato a 5 anni dal crollo. La premier Meloni: «Sarebbe imperdonabile se questa tragedia rimanesse impunita»
Il capo dello Stato Mattarella all'inaugurazione del ponte San Giorgio nel 2020

Il capo dello Stato Mattarella all'inaugurazione del ponte San Giorgio nel 2020

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«Il crollo del Ponte Morandi ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto questa mattina in un messaggio per i 5 anni dal crollo del viadotto genovese. Parlando di un «tragico bilancio di vite umane annientate» e di «una profonda ferita inferta alla città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani», il capo dello Stato ha ricordato che «manutenzione e miglioramento» delle infrastrutture «sono responsabilità indeclinabili» e che «la garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini». «Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto - ha poi proseguito -. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l'iter processuale, con l'accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni. La Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile. Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l'imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell'Italia».
Nonostante il dramma, il presidente ha però voluto riconoscere anche la forza d'animo dei genovesi e la «reazione civile» messa in campo dal Paese intero. Un risultato importante «che dimostra ancora una volta come l'Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell'unita».

Sulla vicenda giudiziaria legata al disastro si è espressa anche la premier Giorgia Meloni dicendosi fiduciosa nel «lavoro dei magistrati». «Il nostro augurio è che la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza - ha aggiunto - e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati. Perché sarebbe davvero imperdonabile che questa tragedia nazionale possa rimanere impunita». La presidente del Consiglio si è poi detta «orgogliosa della reazione genovesi», che ha rappresentato «un vettore decisivo della ricostruzione e della rinascita della città» e «un esempio altrettanto potente della capacità del nostro popolo di non lasciarsi mai abbattere dalle difficoltà, anche le più estreme, e di sapersi rialzare. Da questa forza, dalla collaborazione tra le Istituzioni e dalle migliori energie del sistema imprenditoriale italiano - ha continuato - è nato quel 'modello Genova' che ha permesso, in tempi record, di ricucire lo strappo inferto dal crollo del Morandi con la costruzione del nuovo Ponte Genova San Giorgio».

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