giovedì 10 novembre 2011
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"L'Italia è al centro dell'Europa, politicamente e storicamente", il paese "non può ignorare le sue responsabilità come paese fondatore dell'Ue". Si è espresso così ieri Mario Monti, nel corso di una conferenza a Berlino per ricordare Lord Dahrendorf, ex commissario europeo e direttore della London School of Economics. "Non nego che abbiamo un lavoro enorme da fare" ha aggiunto, secondo quanto riporta il Financial Times."Gli sviluppi di questo progetto dipendono dalla Germania. Vorrei vedere una Germania anche migliore di quella di oggi, nel senso di maggiore rigore, maggiore coerenza nel tempo, che pensasse di più sul lungo termine e che fosse più paziente" ha detto, sostenendo che un maggiore coinvolgimento dell'Italia sarebbe nell'interesse comune.Probabile premier del nuovo governo italiano, chiamato a risollevare il paese dalla crisi, l'europeista Monti ha poi insistito sugli effetti fortemente positivi dell'euro per l'Italia. "Non c'è molta divergenza intellettuale su quanto deve essere fatto" ha detto, sottolineando la necessità di consolidare e di miglioramento delle finanze pubbliche italiane. "Viene anche chiesto di fare ciò che qualsiasi paese vorrebbe gli fosse chiesto: più crescita", questa crescita deve avvenire "non attraverso altri prestiti, ma la rimozione degli impedimenti alla crescita"."La crescita ha bisogno di riforme strutturali nella forma della cancellazione dei privilegi e rendite da i fattotutte le categorie della società", ha aggiunto, sostenendo che il problema è che "ognuno naturalmente protegge quanto ha"."L'Italia sta ancora beneficiando dell'euro, perché i benefici non sono solo un flusso di denaro al mese o all'anno, ma un lascito per la vita. Se l'Italia non avesse aderito all'euro - ha concluso - avremmo già ora una storia di 12 anni di più inflazione, politiche meno disciplinate, e meno rispetto per le generazioni future".saremmo irrilevanti".
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