venerdì 6 gennaio 2012
Sì è concluso all'Eliseo l'incontro bilaterale tra il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica francese. Si terrà a Roma il 20 gennaio il trilaterale tra Italia, Francia e Germania.
Il ministro Passera: Ue deludente, serve vera banca centrale
COMMENTA E CONDIVIDI
Mario Monti vedrà a Roma il 20 gennaio prossimo Nicolas Sarkozy e Angela Merkel per affrontare il nodo del nuovo modello di governance europea necessario a risolvere la crisi di fiducia dei mercati nei confronti di alcuni Stati dell'Eurozona.«Italia e Francia condividono l'identità di vedute sul futuro dell'Europa e sui modi di risolvere la crisi di fiducia che investe la zona euro. Il 20 gennaio andrò a Roma su invito di Monti assieme alla cancelliera Merkel», ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del bilaterale con Monti.Il presidente del Consiglio italiano si è detto grato a Sarkozy di aver confermato la sua disponibilità all'incontro, un vertice che va visto «nella sequenza stretta e ravvicinata di incontri in vista dell'Eurogruppo del 23 e del Consiglio europeo del 30 gennaio».«In una fase così delicata per la vita dell'Unione europea e in particolare dell'Eurozona è essenziale che ogni Stato membro faccia ogni cosa necessaria per consolidare il bilancio», ha detto Mario Monti.«È essenziale che a livello europeo ci comportiamo di conseguenza anche per l'insieme delle decisioni destinate a dare più fiducia, la fiducia che noi abbiamo nell'euro e che questa fiducia venga condivisa dai mercati e permetta ai tassi di interesse di scendere a livelli più coerenti con le economie reali», ha aggiunto.Secondo il presidente del Consiglio italiano, infatti, la crisi non minaccia l'euro come moneta ma comporta il rischio «della nascita e dello sviluppo di possibili divisioni tra popolazione e Stati membri come ritorno a pregiudizi tra Nord e Sud dell'Europa, tra vecchi e nuovi Stati con un potenziale di divisione molto grande».EUROZONA ABBIA "MUNIZIONI" PER GARANTIRE TENUTA EUROIl capo del governo italiano si è presentato al primo appuntamento europeo del nuovo anno - ma già mercoledì 11 volerà a Berlino per un primo scambio di vedute con la Merkel - rivendicando l'approvazione in meno di una mese della nuova manovra correttiva che dovrebbe assicurare il pareggio di bilancio nel 2013 con un avanzo primario intorno al 5%. «Uno sforzo senza pari» al quale seguiranno nei prossimi sessanta giorni altre misure per rilanciare la crescita e la competitività dell'economia italiana.Secondo Monti, i governi europei non devono discutere di «ciò che fa o non fa la Bce», ma apprestare e rendere operativi tutti i meccanismi - «munizioni» le chiama - per dissipare i dubbi del mercato sulla sopravvivenza dell'euro.«Questo significa che le decisioni devono essere messe in atto rapidamente e permanentemente», ha detto il presidente del Consiglio in quello che è sembrato un nuovo richiamo alla necessità di rafforzare la dotazione complessiva dello European financial stability facility, il fondo salva Stati europeo.Monti rilancia il processo di integrazione europeo proposto da Jean Monnet sollecitando un ulteriore rafforzamento del mercato unico e un maggiore coordinamento delle politiche europee.Nella situazione attuale, dice il presidente del Consiglio, «non è più sufficiente che ogni Paese faccia bene i suoi compiti a casa. È necessario rafforzare una credibilità di insieme della zona euro. Sono fiducioso, ma i mercati non sempre lo sono. La responsabilità di chi governa in Europa è di fare in modo che anche i mercati diventino fiduciosi».Monti invita l'Europa a non concentrarsi solo sulle politiche di bilancio e ad affrontare anche le politiche per la crescita. L'Europa deve infatti stare attenta «a evitare il modello Penelope e cioè a disfare di notte politiche per la crescita finanziate in disavanzo». Alla Francia che spinge per l'introduzione di una tassa europea sulle transazioni finanziarie, Monti garantisce il sostegno dell'Italia ma obietta che «occorre una prospettiva europea» evitando fughe in avanti di singoli Stati membri.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: