sabato 22 marzo 2014
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Gli attori vanno in scena ma non devono recitare nient’altro che la propria vita. Non a caso lo spettacolo si chiama "Molto di personale": racconta di come sia facile, in questo tempo di crisi, per un "normale" padre di famiglia scivolare giù per una china che lo porterà a dormire su una panchina. Antonia, Jorge, Andrea… sono i protagonisti di una rappresentazione teatrale promossa dalla Caritas di Padova e dell’associazione Elisabetta d’Ungheria, che nella città del Santo si occupa di offrire un tetto ai senza dimora. Protagonisti in tutti i sensi: clochard loro stessi, coinvolti in questa gratificante avventura umana (e teatrale) dai volontari che operano nei dormitori cittadini, e infine applauditissimi attori in scena a partire da gennaio 2013 in alcune sale parrocchiali. Ora "Molto di personale" debutta anche sul web, con un crowdfunding (la raccolta fondi via internet) ospitato dal sito www.produzionidalbasso.com: l’obiettivo è modesto, appena 2mila euro, da suddividere in quote da 10 euro ciascuna. Il regista, nonché attore e scenografo, Adelchi Munaron, anche lui volontario nei dormitori Caritas, racconta che con quei soldi vorrebbe noleggiare un furgone per caricare il materiale nei giorni della rappresentazione, acquistare un telone per lo sfondo del palco, un minimo di scenografia… L’essenziale, insomma, perché quel che conta sono le storie che vanno in scena. Vite accomunate da un evento che ha cambiato tutto da un momento all’altro, e che ha portata passo dopo passo in mezzo a una strada. Così Antonia reciterà la sua vicenda di badante dell’Est che, dopo la morte del suo "nonnino", non riesce a trovare un altro anziano da curare e si trova a passare le notti alla stazione, arrotolandosi tra le coperte per nascondersi a chi tenta di importunarla. Gino, ex sottufficiale di Marina, poi impiegato alla Parmalat, poi travolto dal fallimento dell’azienda e da allora senza più lavoro, ridotto a trascinarsi dalla mensa popolare al dormitorio. Maurizio, macellaio che ha perso il suo equilibrio quando ha trovato sua moglie con un altro…. E poi due stranieri, un rumeno e un africano, sul palco di "Molto di personale" raccontano la notte in cui si sono presi a bottigliate per il posto su una panchina, salvo poi diventare amici per la pelle. Storie vere, che commuovono e a volte divertono, mai lasciano indifferenti. Perché il confine tra normalità ed emarginazione, in questi tempi di crisi, può essere sottilissimo.
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