sabato 11 gennaio 2025
Tutto è partito dalla denuncia di una studentessa belga, che la notte di San Silvestro, insieme ai suoi amici, ha dichiarato di essersi trovata addosso 30-40 uomini in piazza Duomo
I controlli per le zone rosse in piazza Duomo

I controlli per le zone rosse in piazza Duomo - Ansa

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«Ero atterrita. Sono stata trascinata da una parte all'altra da un fiume di uomini, erano 30 o 40 in tutto e non riuscivo ad uscire». È la drammatica testimonianza di Laura, la studentessa belga ventenne che ha raccontato cosa è accaduto a lei e a cinque suoi amici nella notte di San Silvestro in piazza Duomo, a Milano, dove erano giunti per festeggiare Capodanno. Ci sarebbero anche due giovani inglesi tra le vittime secondo la testata belga online Sudinfo, nel giorno in cui Laura è stata interrogata alla presenza di due agenti della polizia di Milano. I due inglesi sono una ragazza e il suo compagno che avevano incontrato i sei ragazzi belgi a Milano, nel pomeriggio del 31 dicembre. Anche la coppia si è presentata alla polizia e ha sporto denuncia. E non è finita: nei giorni scorsi si è aggiunta la denuncia di una donna, italiana e residente in Lombardia. Un altro caso ancora riguarda una coppia di emiliani: la donna sarebbe stata aggredita e sarà ascoltata assieme al compagno. Da identificare, infine, una donna sudamericana che aveva raccontato alle forze dell'ordine gli abusi, ma poi si è resa irreperibile.

La Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, sta indagando su almeno cinque casi in totale di presunti abusi sessuali, nelle forme della "Taharrush gamea", il termine arabo che indica l'aggressione sessuale collettiva: una pratica documentata per la prima volta in Egitto nel 2005, quando fu utilizzata come strumento di repressione contro le donne che protestavano al Cairo a piazza Tahrir. Lo stesso sistema adottato nel Capodanno di dieci anni fa a Colonia e sempre a Milano nell'ultimo dell'anno del 2022, con una decina di ragazze accerchiate e aggredite da giovani nordafricani. Così come la studentessa sentita nei giorni scorsi, che si è sentita «toccata ovunque» in quei momenti «infiniti» insieme ai cinque amici, che saranno presto ascoltati anche loro con ordine di investigazione europeo. Parlando con gli investigatori italiani, Laura ha individuato il luogo esatto dell piazza in cui sarebbe avvenuta l'aggressione, ossia all'imbocco della Galleria Vittorio Emanuele: un punto che coincide coi filmati analizzati dalla Squadra mobile nelle indagini coordinate dall'aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo. Nelle immagini si vede un movimento "caratteristico e ondulatorio", quello del "muro umano" mentre mette in atto gli abusi, come forma di disprezzo verso le donne.

Attraverso le immagini, gli investigatori stanno cercando di dare un volto e un nome agli aggressori; e mentre va avanti il lavoro di identificazione, l'ipotesi è che alcuni possano essere gli stessi che quella notte hanno insultato lo Stato italiano e le forze dell'ordine, come documentato da video finiti sui social. Mentre alcune vittime saranno sentite a partire dalla prossima settimana nell'inchiesta sulle violenze sessuali di gruppo, gli inquirenti lanciano un appello e chiedono a chiunque abbia visto qualcosa quella notte, di rivolgersi alle forze dell'ordine o alla Procura. I casi al vaglio potrebbero presto aumentare.

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