venerdì 18 dicembre 2015
Al vescovo di Mazzara del Vallo i pm contestano appropriazione indebita di fondi per i migranti. Il suo avvocato spiega: inchiesta partita da una sua segnalazione
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Il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, è indagato dai pm di Marsala per appropriazione indebita. All’ex sottosegretario della Cei, noto per le battaglie a favore dei migranti, è stato notificato un avviso di garanzia. Indagato anche don Franco Caruso, ex economo della stessa Diocesi, il cui incarico non è stato più rinnovato da Mogavero quando tra aprile e maggio 2014 si è accorto dei notevoli debiti accumulati negli ultimi anni dalla Curia. Don Caruso è accusato anche di malversazione. A Mogavero si contesta di essersi appropriato di circa 180 mila euro, a Caruso di oltre 120 mila. All’ex economo della Curia inoltre è contestata la malversazione: avrebbe dirottato ad altre finalità le somme erogate dalla Cei a scopo caritativo, oltre 250 mila euro. In parte sarebbero finiti a don Vito Caradonna, sospeso a divinis dopo una condanna per tentata violenza sessuale su un uomo e sotto processo, a Marsala, per circonvenzione di incapace. «I fatti sui quali monsignor Mogavero, quale Vescovo della diocesi, è stato chiamato a rispondere – spiega l’avvocato Stefano Pellegrino – risalgono al 20102011 e attengono ad anomalie nella gestione dell’economato della Curia rilevate e denunciate alla Procura dallo stesso Vescovo lo scorso anno». Il legale di Mogavero spiega che «al primo sospetto di irregolarità » del servizio economato, «il Vescovo provvide ad incaricare due consulenti fiduciari per verificare la corretta applicazione della normativa canonistica e concordataria nella gestione della Diocesi, nonché accertare la regolarità della redazione dei rendiconti e dei finanziamenti della Cei». E aggiunge: «Poiché si evidenziarono condotte che avrebbero potuto integrare estremi di reato, il Vescovo ritenne opportuno trasmettere alla Procura la consulenza dei dottori Roberto Ciaccio e Gianfranco Sciamone, manifestando la propria volontà querelatoria e chiedendo, al contempo, di essere sentito dal Procuratore. Di conseguenza, sollevò dall’incarico i responsabili dell’Ufficio Economato, collaborando fattivamente con gli organi di polizia giudiziaria al fine di accertare responsabilità gestionali». L’avvocato aggiunge: «Pertanto, all’esito delle attività di indagine e delle informazioni fornite agli investigatori e alla Procura dallo stesso Vescovo e dai propri consulenti, monsignor Mogavero è stato avvisato e interrogato per un fatto di garanzia a tutela della propria posizione». L’avvocato Pellegrino conclude: «Nel corso dell’interrogatorio il Vescovo, oltre a chiarire definitivamente ogni circostanza attinente la propria posizione, ha depositato la relazione tecnica a firma dei consulenti Ciaccio e Scimone, corredata da copiosa documentazione, comprovante la totale ed assoluta estraneità a qualsiasi fatto astrattamente addebitabile allo stesso Vescovo».

Aggiornamento del 21 gennaio 2018: Nessun reato: scagionati i vescovi Mogavero e La Piana di Lilli Genco

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