mercoledì 17 febbraio 2021
Denunce ridotte nell'ultimo anno dell'11%, ma restano ancora 49mila italiani da ritrovare. Il commissario Riccio: si riduce la forbice tra scomparse e ritrovamenti
Uomini elle forze dell'ordine impegnati nella ricerca di due persone scomparse in Alto Adige

Uomini elle forze dell'ordine impegnati nella ricerca di due persone scomparse in Alto Adige - Ansa/Ufficio stampa Vigili del fuoco di Bolzano

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Di loro si sono perse le tracce in un colpo d’occhio. Spariti mentre erano in casa, mentre giocavano in un parco, durante una passeggiata in montagna o semplicemente in un luogo affollato. Nell’immaginario collettivo alcuni degli scomparsi più piccoli sono rimasti impressi perché per giorni i media hanno raccontato di affannose ricerche senza esito, come nel caso di Denise Pipitone e Angela Celentano o per tornare ancora più indietro nel tempo come Santina Renda. Ma sono migliaia in Italia i minori scomparsi ogni anno, più della metà stranieri. In particolare nel 2020 sono state 13.527 le persone scomparse in totale, di queste 7.672 hanno riguardato minori e 5.511 di nazionalità straniera. Con una media di 37 persone che non si trovano più ogni giorno. La relazione annuale sulle persone scomparse, curata dal commissario straordinario Silvana Riccio, conferma da un lato il trend di calo delle denunce registrate già registrato negli ultimi anni (11% in meno nel 2020 rispetto all’anno precedente) e dall’altro la riduzione della forbice tra chi scompare e chi viene ritrovato.

Dal 1 gennaio 2007, anno di istituzione dell’Ufficio del commissario straordinario del governo per le persone scomparse) le denunce sono state in totale 188.966 (il 51,15% stranieri) e a fianco ci sono ancora 49.899 scomparsi ancora da ritrovare. In particolare, i casi i minori scomparsi sono 108.083 e per il 66,04% riguardano bambini maschi. Dal monitoraggio dei ritrovamenti, spiega il commissario Riccio, si evince «la conferma che la forbice tra il numero degli scompari e il numero dei ritrovamenti si sta progressivamente restringendo». Un dato positivo, aggiunge, dovuto «alla collaborazione sempre più affinata con le forze di polizia, le altre istituzioni, i territori e le associazioni, portata avanti anche nel 2020 in piena emergenza Covid-19».

La situazione regionale

Le regioni nelle quali il fenomeno delle denunce di scomparsa ha numeri più consistenti - basandosi sui dati dall'1 gennaio 1974 al 31 dicembre 2020 - sono la Lombardia con 39.848 denunce di cui 33.634 ritrovati e 6.214 da ritrovare, la Sicilia con 37.866 denunce di cui 18.555 ritrovati e 19.311 da ritrovare ed il Lazio con 33.697 denunce di cui 25.653 ritrovati e 8.044 da ritrovare; quelle in cui si riscontra la più bassa percentuale, in rapporto al numero complessivo delle denunce (inferiore all'1%) sono la Valle d'Aosta (0,12% del totale delle denunce), il Molise (0,37%), la Basilicata (0,50%) e l'Umbria (0,98%).

Per quanto riguarda la scomparsa di minori, il maggior numero di denunce si riscontra in Sicilia (25.528 di cui 20.535 stranieri e 4.993 italiani), Lombardia (21.463 di cui 13.857 stranieri e 7.606 italiani) e Lazio 15.740 (di cui 11.401 stranieri e 4.339 italiani). In Sicilia la percentuale delle denunce di scomparsa relative a minori stranieri è superiore all'80% del totale regionale, in Lombardia è di circa il 64%, nel Lazio del 72% circa. Per quanto riguarda l'esito delle ricerche, in Sicilia sono stati ritrovati 9.478 (5.073 stranieri e 4.405 di nazionalità italiana), in Lombardia 17.027 (9.715 stranieri e 7.312 italiani) e nel Lazio 11.450 (7.390 stranieri e 4.060 italiani). Anche con riferimento ai minori, le percentuali più basse di denunce di scomparsa (inferiore all'1% del totale nazionale) si riscontrano nella Valle d'Aosta con 124 minori scomparsi, in Basilicata con 589, in Molise con 604 e in Umbria con 1.070.

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