lunedì 23 maggio 2011
Polemica fra gli alleati di governo. Bossi: «Il premier ci ha dato la sua parola». Alemanno, Polverini e i capigruppo del Popolo della libertà dicono no alle richieste della Lega. Berlusconi: « Probabile spostare dei dipartimenti».
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È guerra nella maggioranza sulla richiesta della Lega di spostare al Nord due miniseri. La proposta fa seriamente traballare l'asse tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Il Senatur noncurante della contrarietà dei vertici del Pdl gioca al rialzo annunciano l'ipotesi che a Milano possa "arrivare un ministero di peso, quello che muove l'economia", ma soprattutto mette in chiaro che sulla decisione c'è il placet del premier:"Parola data non torna indietro", avverte il leader del Carroccio. Berlusconi prova a mediare e parla di"dipartimenti" a Milano. Una soluzione ben lontana dalle richieste dei leghisti, che non arretrano e si preparano alla 'guerrà con Roma. "Così salta ogni intesa", avverte il sindaco della Capitale Gianni Alemanno pronto alle barricate.Berlusconi. Offre quella che sembra un' apertura, almeno parziale, alla proposta leghista di trasferire a Milano un paio di ministeri, spiegando che "arriveranno probabilmente dei dipartimenti", spiega che, comunque vada il voto di domenica, non ci saranno ripercussioni sulla tenuta del governo e attacca la sinistra che in caso di vittoria a suo parere trasformerebbe Milano nella "Stalingrado d'Italia".   È questa la linea che, a pochi giorni dal ballottaggio per le amministrative, il premier consegna a telecamere e taccuini dei giornalisti nella sua prima esternazione pubblica dopo il voto, se si escludono le interviste televisive dei giorni scorsi.   L'occasione è una visita alla signora Franca Rizzi, madre dell'assessore del Pdl Ivan Rizzi, ricoverata da ieri al San Carlo di Milano dopo essere stata aggredita mentre distribuiva volantini a favore di Letizia Moratti. "Un episodio increscioso", attacca il premier, una delle spie del "clima di guerra civile" che infiamma la politica. Berlusconi glissa sulle aggressioni subite da due sostenitori di Giuliano Pisapia. "Queste cose - afferma rispondendo a una domanda - non le so".Ma il tema del giorno, quello che ha tenuto alta la tensione politica con le dichiarazioni incrociate di Bossi, Calderoli e alti esponenti del Pdl, è la proposta di spostare a Milano dei ministeri. Alla domanda su quanti e quali dovrebbero essere Berlusconi risponde che "arriveranno probabilmente dei dipartimenti: a Milano ci sono già dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico". Lo stesso, aggiunge, può avvenire a Napoli o in altre città del Sud.    In ogni caso, assicura, con l'alleato leghista non ci sarà nessun problema. Il voto di domenica, a prescindere dal suo esito, non avrà "assolutamente nessun peso per quanto riguarda la continuità di governo fino alla fine della legislatura".
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