martedì 9 maggio 2023
Approvata dalla maggioranza e dal gruppo di Azione-Iv. Impegna il governo a prenderla in considerazione come fonte di energia a zero emissioni. Alleanza Verdi, Sinistra e M5s attaccano il Terzo Polo
L'ingresso della Camera in piazza Monte Citorio

L'ingresso della Camera in piazza Monte Citorio - Archivio

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La maggioranza e il gruppo di Azione-Iv hanno approvato alla Camera una mozione che impegna il governo a prendere in considerazione il nucleare come fonte di energia a zero emissioni. «Valuteremo come inserirlo nel mix energetico nazionale», ha risposto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. La mozione è stata presentata da 46 deputati di Fdi, Lega e Forza Italia. Fra le altre cose, impegna il governo «al fine di accelerare il processo di decarbonizzazione dell’Italia, a valutare l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia». Il documento chiede all’esecutivo di «partecipare attivamente, in sede europea e internazionale, a ogni opportuna iniziativa volta ad incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari». Lo scopo è di «includere la produzione di energia atomica di nuova generazione all’interno della politica energetica europea». La mozione chiede di «proseguire l’impegno nella ricerca scientifica» e di «formare nuovo capitale umano altamente qualificato nel settore». Si invita inoltre a «sostenere la ricerca sulla fusione», cioè il nucleare all’idrogeno, ancora in fase sperimentale. Secondo i proponenti, bisogna «favorire una campagna di informazione oggettiva, al fine di evitare opposizioni preconcette».
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra attaccano il Terzo Polo: «Votando con la destra, conferma le parole della premier Meloni, che aveva già individuato in Calenda un suo possibile alleato». Per Sergio Costa (M5s), «il governo ha usato questa mozione per introdurre il nucleare nel mix energetico attuale, trascurando i due no detti dal popolo italiano in due distinti referendum».

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