lunedì 18 settembre 2023
Continua l'emergenza sovraffollamento: due si impiccano a Terni e Sassari, un ragazzo tenta di evadere dal Beccaria di Milano ma viene ripreso. Ancora tafferugli e aggressioni
Mille detenuti in più. E tornano i suicidi
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Cresce il numero dei detenuti nelle già sovraffollate carceri italiane e riprende l’ondata dei suicidi dietro le sbarre. Al 31 agosto le persone ristrette nei 189 istituti di pena erano 58.428: quasi mille in più del mese precedente, cioè 7mila oltre la capienza regolamentare. E, mentre si attende l’approvazione da parte del governo dell’annunciato “pacchetto carceri”, con l’aumento delle telefonate ai familiari e nuove norme a tutela del personale, altri due reclusi sono stati trovati impiccati nella propria cella. Si tratta del 26enne cagliaritano Erik Masala, rinvenuto morto ieri nella Casa circondariale Bancali di Sassari, e di un marocchino di 28 anni che nella notte tra sabato e domenica si è tolto la vita al Vocabolo Sabbione di Terni al termine di una rissa tra detenuti nordafricani nel padiglione della media sicurezza. In quattro, forse ubriachi, prima hanno discusso animatamente e poi, quando sono intervenuti gli agenti di polizia penitenziaria, li hanno aggrediti con schiaffi e pugni, lanciando contro di loro diversi oggetti. Tornata la calma nel reparto, i detenuti facinorosi sono stati fatti rientrare nelle loro celle. Uno di questi, però, condannato per una rapina e in attesa di essere trasferito nell’istituto perugino di Capanne, poche ore dopo si è impiccato alle sbarre della finestra. «Vano è stato l’intervento immediato del personale e dei sanitari» precisa il segretario umbro del Sappe, Fabrizio Bonino, che, a proposito dei tafferugli, aggiunge: «Si tratta di violenze annunciate». Cinque sono stati i decessi-suicidi nel carcere ternano dall’inizio dell’anno e diverse le risse. Per questo la Fp Cgil ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale del penitenziario. «Chiediamo un incontro urgente con il capo dipartimento anche per discutere della gestione dell’intero Provveditorato dell’Umbria-Toscana, dove il responsabile – afferma il sindacato – si rifiuta di spostare i detenuti dopo che abbiano commesso eventi critici e aggressioni agli agenti».

E sono in tutto 53 i carcerati suicidi dall’inizio del 2023. Ma sul decesso del detenuto a Sassari, che lascia la compagna e due figli piccoli, il suo difensore, avvocato Riccardo Floris, esprime i suoi dubbi: «Masala mi chiamava ogni due giorni ma non mi ha mai dato segnali che potessero pensare che volesse togliersi la vita. Ci sentivamo spesso – riferisce il legale – perchè voleva essere trasferito a Cagliari, al più presto: da poco gli era nato l’ultimo figlio ma non aveva avuto ancora modo di riconoscerlo». «Il suicidio? Mi sembra molto strano – dice l’avvocato – per questo ho deciso di chiedere accertamenti al pm Angelo Beccu affinchè si faccia piena chiarezza sulle circostanze della morte di Erik». Secondo quanto si è appreso, i familiari sarebbero stati chiamati per il riconoscimento della salma e avrebbero notato dei segni sospetti sul corpo del ragazzo. Per il Sappe, comunque, Masala era una «persona problematica che aveva aggredito un altro detenuto prima di ferragosto spaccandogli la testa e, inoltre, era destinatario di svariati rapporti disciplinari e di querele».

Infine, dopo la clamorosa evasione avvenuta a Natale di un gruppo di ragazzi dall’Istituto Penale per minorenni “Cesare Beccaria” di Milano, l’altra notte un altro giovane recluso ha cercato di scappare: sarebbe saltato dalla finestra della propria cella al terzo piano dell’edificio calandosi con un lenzuolo ma nella caduta si è fratturato una gamba ed è stato subito ripreso dagli addetti alla sorveglianza. Per passare attraverso le sbarre, il giovane, che è magrissimo, si sarebbe insaponato il corpo. Ora è in una stanza d’ospedale piantonato dagli agenti di polizia penitenziaria.

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