sabato 5 giugno 2010
COMMENTA E CONDIVIDI
Superata la quota di otto milioni di euro raccolti, il sogno di Natale 2008 del Cardinale Dionigi Tettamanzi è diventato realtà. Il fondo Famiglia-Lavoro della diocesi ambrosiana ha aiutato in 18 mesi 3832 famiglie su oltre 6200 richiedenti, erogando in media a ogni nucleo 2.023 euro in più rate. Ma l’Arcivescovo rilancia, chiede un supplemento di generosità e responsabilità perché crescono senza sosta i padri e le madri senza lavoro che si rivolgono alle 1107 parrocchie milanesi per sbarcare il lunario. Fuori dalla porta ce ne sono 800 da aiutare subito.  Sostegno finora spalmato a metà tra italiani e immigrati. La tipologia più diffusa è il capofamiglia straniero disoccupato con prole a carico e la madre separata italiana, magari di figli problematici, lasciata a casa dalla cooperativa di pulizie. Agli inizi bussavano soprattutto gli stranieri ai centri di ascolto. Ora, esauriti i risparmi, prevalgono i connazionali. Fa il punto il segretario del fondo Luciano Gualzetti, vicedirettore della Caritas Ambrosiana: «Stanno tornando i primi nuclei che abbiamo aiutato ad aprile. Il loro problema si chiama mancanza di lavoro, molte famiglie indebitate sono disperate». Chi è stato colpito? «I più deboli, precari, contrattisti a termine e a progetto, quelli privi di ammortizzatori sociali. Ma ora che la cassa integrazione è finita, tanti genitori non sanno dove sbattere la testa. Paradossalmente ci chiede aiuto chi vive nelle aree più generose come Monza e Rho, zone manifatturiere falciate dalla recessione». La filosofia del sogno di Dionigi Tettamanzi è «tutti responsabili di tutti». Non solo donare, per l’Arcivescovo «la vera solidarietà non è una concessione a chi è nel bisogno bensì la realizzazione più piena, umana e umanizzante della giustizia». Anche condivisione e sobrietà, quindi. Messaggio ricevuto. Per dare qualche numero, ad oggi, sul conto del Fondo Famiglia-Lavoro sono confluiti oltre 8 milioni di euro dei quali 1,4 milioni provenienti da 942 parrocchie, 1 milione da 317 enti e società, 1,8 da 3.600 cittadini, 1 milione e mezzo dalla Fondazione Cariplo, 1,6 milioni da offerte consegnate direttamente all’Arcivescovo e da suoi fondi (un milione), 550.000 euro dall’otto per mille e 33.738 euro dagli interessi. Tra le sette zone pastorali in cui è divisa la Diocesi di Milano, il contributo più consistente viene da Monza con 1,4 milioni di euro dati a 696 famiglie, seguita da Rho con 1,3 milioni erogati a 701 nuclei, Milano (1,2 milioni a 591 casi), Varese (1 milione per 591), Sesto San Giovanni (916 mila euro a 446 domande), Melegnano (914 mila euro per 461 nuclei) e Lecco (888 mila euro per 428 sostegni). Ora che i fondi raccolti stanno per esaurirsi, il Cardinale ha lanciato la nuova campagna «Federalismo solidale»,  circolo virtuoso e trasparente dalla comunità verso chi ha bisogno. Iniziativa a costo zero per non sottrarre un cent ai poveri, richiesta di aiuto urlata dai muri su 16 maxi-poster affissi in città e 11 in provincia, senza contare pieghevoli e poster distribuiti in questi giorni in parrocchie, centri di ascolto Caritas e Acli e, dalla prossima settimana, nelle stazioni della metro grazie agli strilloni del giornale di strada «Scarp de’ tenis». La campagna è completata da una mostra in otto pannelli distribuita alle parrocchie per sensibilizzare su «sobrietà-solidarietà-stili di vita» e da un Dvd sui temi della crisi e all’attività del Fondo. Ancora tutti responsabili di tutti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: