lunedì 4 ottobre 2021
Il sindaco riconfermato al primo turno. Mai così bassa l'affluenza: ha votato solo il 48% degli aventi diritto. Lo sfidante Bernardo fermo al 32%
Beppe Sala

Beppe Sala - Fotogramma

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Il sindaco uscente Beppe Sala ha sbancato. Ha conquistato la riconferma al primo turno nelle Comunali. A Milano non era mai successo che non si andasse al ballottaggio da quando si è adottata questa formula, dal 1993.

Sala ha ottenuto il 57,73% delle preferenze. Dietro a lui il candidato del centrodestra Luca Bernardo, fermo al 31,97%. La candidata del Movimento Cinque Stelle Layla Pavone è addirittura quarta, con solo il 2,7% dei consensi, pure superata dall'ex M5s Gianluigi Paragone, terzo con il 2,99% dei voti, appoggiato da una coalizione che oltre alla sua lista include anche Grande Nord, formazione che si richiama alla Lega Nord delle origini e al federalismo.

La vittoria di Sala è guidata dal Pd al 33,86%, molto sopra il dato previsionale di prima del voto che attestava il partito guidato a Milano dalla segretaria metropolitana Silvia Roggiani a non più del 24% dei gradimenti. Al voto per i dem il sindaco somma i voti raccolti dalle sue liste e da altre, facendogli raggiungere un gradimento notevole e premiando la sua recente svolta politica con l’adesione a Europa verde, che tra l’altro prende il 5,11% dei voti. Ma anche I riformisti-Lavoriamo per Milano (4,01%) con esponenti di Italia Viva. In tutto 8 liste che hanno messo insieme 31 seggi contro i 16 delle 6 liste a sostegno di Bernardo.

Nel centrodestra invece non decolla nemmeno la lista del candidato sindaco Bernardo, ferma al 3.13%. Forza Italia crolla al 7,08%, Fratelli d’Italia si consolida al 9,76 e la Lega, nella città di Salvini, si ferma a un modesto 10,74%. Poco sopra gli amici-nemici della romana Giorgia Meloni e con la differenza pratica di un solo seggio: 6 Lega, 5 Fdi. Per quest'ultimo partito è entrato in Consiglio anche il giornalista Vittorio Feltri, il più votato della sua lista, che però aveva già fatto sapere, prima del voto, di non essere particolarmente interessato a questa avventura politica. E che ha già fatto sapere, parlando in un programma Rai, che parteciperà solo a pochi consigli comunale e che forse si dimetterà.

Ma c'è un dato che occorre segnalare: è quello dell’astensione. A Milano ha votato solo il 47,69% degli aventi diritto, la percentuale più bassa da quando si elegge il sindaco direttamente. Nel 1993 infatti, al primo turno andò a votare il 78,1% dei milanesi. Insomma Sala è stato votato, grosso modo, da 1 milanese su 4, Bernardo da 1 su 8.

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