martedì 9 aprile 2024
Domani Strasburgo si pronuncerà sul testo che preoccupa la società civile: «Rischia di essere costoso e crudele, servono anche operazioni di salvataggio in mare»
Migranti in fila per essere trasferiti a Porto Empedocle. dopo essere sbarcati a Lampedusa

Migranti in fila per essere trasferiti a Porto Empedocle. dopo essere sbarcati a Lampedusa - ANSA

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Bruxelles si appresta a varare il nuovo Patto migrazione e Asilo, proprio nei giorni in cui è alle prese con un’ondata di partenze che puntano l’Europa lungo la rotta del Mediterraneo centrale e non solo: anche attraverso la rotta più orientale dal Marocco, verso la Spagna, e ancora verso le Canarie, lungo l’Atlantico. Intanto però, sono diverse le voci di critica e preoccupazione. Sul piatto dei Ventisette c’è infatti la sorte di oltre 500mila persone che vorrebbero dare una svolta alla propria vita buttandosi alle spalle guerra, violenze, miseria e discriminazioni.

Amnesty International accende i riflettori innanzitutto sul rischio violazione dei diritti umani. «È più che mai evidente che questo Patto farà regredire di decenni la legislazione europea in materia di asilo, esponendo molte più persone, in ogni fase del loro viaggio, a grandi sofferenze», ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International. Il pacchetto di proposte rischia di esporre soprattutto i più fragili, come donne e bambini «al rischio di una detenzione de facto alle frontiere dell’Unione europea».

E proprio per quanto riguarda i più piccoli, Save the Children mette in guardia: « Il voto finale del Patto su Migrazione e Asilo è l’ultima chance per l’Ue di proteggere i bambini che cercano un futuro migliore in Europa. La decisione avrà un impatto duraturo, è fondamentale che vengano fatte le scelte giuste» sottolinea l’organizzazione umanitaria. Eppoi c’è anche la questione della natalità zero e della mancanza di manodopera che mette in ginocchio l’Italia ma non solo. «Nell’inverno demografico che caratterizza numerosi Paesi europei, l’immigrazione rappresenta una risorsa da valorizzare – sottolinea Daniela Pompei, della Comunità di Sant’Egidio –. L'Europa deve puntare sulle vie legali, favorendo la migrazione regolare. Auspichiamo perciò che i corridoi umanitari, realizzati con successo dalla società civile per chi fugge dalle guerre, vengano presi a modello anche per le migrazioni economiche». «Inoltre – conclude la responsabile servizi a migranti, rifugiati e rom della Comunità – di fronte alle troppe morti nel Mediterraneo, si attuino operazioni di salvataggio in mare».

Qualsiasi riforma della politica di asilo e migrazione, sottolinea la Ong Mediterranea Saving Humans, «deve mettere al centro le persone ed essere guidata dai valori europei di dignità umana, solidarietà e libertà». «Siamo molto preoccupati che alcune disposizioni del Patto Ue sulla migrazione e l’asilo - in particolare quelle previste dal regolamento sullo screening e dal regolamento procedure - perpetuino gli approcci fallimentari del passato e ne aggravino le conseguenze – aggiunge Laura Marmorale, presidente della Ong impegnata nei soccorsi in mare –. Il Patto rischia di tradursi in un quadro giuridico disfunzionale, costoso e crudele, che lascia irrisolte le questioni critiche e causa una maggiore sofferenza per le persone in cerca di protezione».

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