giovedì 7 maggio 2015
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È una circolare del 27 novembre 2014, firmata dal capo dipartimento delle libertà civili e dell'immigrazione del Viminale, Mario Morcone, e avente per oggetto "attività di volontariato svolte dai migranti", quella citata oggi dal ministro dell'Interno Angelino Alfano."Una della criticità connesse all'accoglienza - premette il documento inviato a tutti i prefetti - è quella relativa alla 'inattività dei migrantì che si riverbera negativamente sul tessuto sociale ospitante. Per ovviare a tale situazione", si suggerisce - sull'esempio di quanto fatto "con successo dalla prefettura di Bergamo" - di "sottoscrivere protocolli di intesa con gli enti locali, anche costituiti in consorzio, volti a porre in essere percorsi finalizzati a superare la condizione di passività dei migranti ospitati nelle province di rispettiva competenza, attraverso l'individuazione di attività di volontariato". Con tali iniziative si assicurerebbero ai migranti " maggiori prospettive di integrazione", "scongiurando un clima di contrapposizione nei loro confronti".Le attività devono rivolgersi "esclusivamente ai richiedenti asilo e a coloro che sono in attesa della definizione del ricorso in caso di impugnativa della decisione della commissione territoriale": per i titolari di protezione internazionale "sono previsti altri percorsi di inserimento lavorativo". Le attività in questione - precisa la circolare - devono essere svolte "esclusivamente su base volontaria e gratuita", "devono essere finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e non lucrativo" e "deve essere assicurata una formazione adeguata" agli interessati.
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