sabato 28 ottobre 2023
La Sea-Eye 4 con 49 profughi in viaggio verso Vibo Valentia: quattro morti e tre i feriti gravi. Un peschereccio con altre 60 persone si è arenato all'alba a Selinunte: cinque le vittime
Un'operazione di salvataggio da parte della Guardia costiera italiana

Un'operazione di salvataggio da parte della Guardia costiera italiana - Fotogramma

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«C’erano onde forti e la barca si è quasi capovolta, sono caduto in acqua insieme ad altri e abbiamo cercato di aiutarci, io ho bevuto, però mi sono salvato. E quando dalla spiaggia mi sono girato verso il mare ho visto una quindicina di corpi che galleggiavano». Così, stravolto e con le lacrime agli occhi, un giovane tunisino ha raccontato, dopo aver percorso un paio di chilometri a piedi, a un ristoratore della zona il dramma vissuto all’alba quando il piccolo peschereccio sul quale si era imbarcato con altri 60 migranti suoi connazionali si è arenato sulla battigia di Marinella di Selinunte, dove sfocia il fiume Belìce, sulla costa del Trapanese. Erano partiti giovedì mattina da Mahadia, in Tunisia, c’erano donne e ragazzi.

Nel pomeriggio sono stati recuperati dall’arenile cinque cadaveri, trasportati lì dalle stesse correnti che avevano scaraventato l’imbarcazione sulla medesima battigia. In 35 sono riusciti invece a mettere piede a terra ma sono stati fermati dai carabinieri mentre tentavano di allontanarsi, chi verso Menfi, chi sulla strada per Castelvetrano. Motovedette della guardia costiera e della Finanza hanno iniziato subito le ricerche degli altri 20 dispersi, destinate a continuare per tutta la notte.

Sempre oggi (sabato 28 ottobre) altri quattro morti sono stati trovati dai soccorritori su un gommone intercettato al largo delle coste libiche, partito poco prima da Zouara. Ora i 48 migranti sopravvissuti al naufragio, tratti in salvo dalla Sea Eye 4 dopo la segnalazione di Alarm Phone, stanno viaggiando verso Vibo Valentia, in Calabria, il porto sicuro assegnato dalle autorità italiane alla ong tedesca. Tra loro c’era anche una giovane donna di origini nigeriane incinta al sesto mese: ma ha perso il bambino durante le operazioni di soccorso effettuate dalla guardia costiera di Tripoli. È stata portata a Lampedusa per essere assistita e curata. Poi, viste le gravi condizioni, è stata trasferita in un ospedale di Palermo. Il gommone, staccatosi dalla motovedetta giunta in soccorso, si è ribaltato e gli occupanti sono caduti nelle acque in piena burrasca. La nave era intervenuta sul posto ma «la guardia costiera libica – racconta il portavoce dell’organizzazione – ci ha dato istruzioni via radio di allontanarci dalla scena altrimenti ci avrebbero attaccato». A bordo profughi provenienti da diversi Paesi dell’Africa subsahariana che hanno riferito di aver pagato duemila euro a testa agli scafisti per potersi garantire il viaggio. La prefettura di Agrigento ha subito predisposto l’attivazione di una tensostruttura a Porto Empedocle per l’accoglienza dei nuovi arrivi dall’hotspot di Lampedusa che con gli ultimi sbarchi ha raggiunto ieri quota 379 ospiti.

E arriverà alle ore 10 di lunedì a Ravenna la nave della ong Sos Mediterranée “Ocean Viking” con a bordo 47 migranti di cui 11 minori non accompagnati. I migranti sbarcheranno alla banchina di Fabbrica Vecchia e poi con degli autobus della Croce rossa saranno trasferiti al circolo canottieri alla Standiana per le visite mediche e le procedure di identificazione da parte del personale della questura. Messa a punto dal prefetto Castrese De Rosa la macchina organizzativa dell’accoglienza.

E, stamattina (sabato 28 ottobre) erano centinaia i cittadini che hanno partecipato alla manifestazione davanti al Cpr di Pozzallo, nel Ragusano, per chiedere la chiusura dei “centri di permanenza per i rimpatri” e affermare l’esigenza di nuove e diverse politiche dell’immigrazione che garantiscano il diritto d’asilo e il rispetto dei diritti umani. La protesta è stata promossa dalla Cgil e da numerose associazioni presenti sul territorio.

In base ai dati forniti dal Viminale, dal primo gennaio 2023 al 27 ottobre scorso sono stati 142.384 i migranti sbarcati sulle coste italiane e 15.005 (fino al 23 ottobre) i minori stranieri non accompagnati che sono stati accolti nelle strutture appositamente create. I migranti morti nel Mediterraneo accertati fino a venerdì scorso erano invece 2.447 (fonte Oim missing migrantis).


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