martedì 5 novembre 2019
Un ferito lieve colpito da un treno mentre dopo lo sbarco, alle 2 di notte, stava camminando sulla ferrovia che corre parallela alla costa
In cinquanta sbarcati su veliero nel reggino
COMMENTA E CONDIVIDI

Stava per finire in tragedia l'ennesimo sbarco di immigrati sulla costa ionica calabrese. Uno dei cinquanta curdi, irakeni, iraniani e siriani, trasportati da una barca a vela di 15 metri, arenata sulla splendida spiaggia di Ferruzzano Marina, è rimasto ferito, per fortuna in modo lieve, colpito da un treno mentre dopo lo sbarco, alle 2 di notte, stava camminando sulla ferrovia che corre parallela alla costa. Decisamente sfortunato, visto che su questa linea, ancora non elettrificata, i treni sono molto rari.

Con lui altre due persone rimaste illese. L'incidente ha permesso di scoprire lo sbarco e di rintracciare le altre persone che stavano camminando lungo la statale 106. Tra loro due donne e otto minori di cui tre non accompagnati. La barca ha la bandiera statunitense, il classico trucco degli scafisti (soprattutto russi e ucraini) di questa tratta, proveniente soprattutto dalla Turchia, che in questi ultimi mesi è sempre più affollata. Sulle coste ioniche a settembre sono sbarcate 400 persone e 330 a ottobre. Questo di Ferruzzano Marina è il primo di novembre.

Sulla spiaggia, accanto alla bella barca arenata, ci sono giubbotti di salvataggio e abiti abbandonati. Il veliero è in ottime condizioni. Non può essere abbandonato. Così dopo non pochi sforzi, per le onde e il vento, una motovedetta della Guardia costiera riesce ad agganciarlo e a trainarlo (vedi video) verso il porto di Roccella Ionica dove, come ci spiega uno dei marinai, ci sono già decine di barche sequestrate dopo altri viaggi della speranza verso le coste calabresi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: