giovedì 12 ottobre 2023
Il ministro Carlo Nordio ha disposto il procedimento nei confronti del magistrato del Tribunale di Catania che in due occasioni non ha convalidato il trattenimento nel centro per richiedenti asilo
L'hotspot di Lampedusa sovraffollato a metà settembre

L'hotspot di Lampedusa sovraffollato a metà settembre - Liverani

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Il ministero della Giustizia, secondo l'agenzia Adnkronos, ha avviato l'accertamento preliminare nei confronti del magistrato Iolanda Apostolico, il giudice del Tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo di migranti tunisini sbarcati a Lampedusa. A disporre il procedimento è stato il ministro Carlo Nordio attraverso l'Ufficio ispettivo. «Non si tratta di un accertamento ispettivo né tanto meno dell'avvio di un'azione disciplinare», precisa però il Guardasigilli: «A seguito di quattro interrogazioni parlamentari, essendo doveroso rispondere, ho dato mandato alle articolazioni competenti del Ministero di acquisire articoli di stampa e pubblicazioni sui social media relativi alla giudice di Catania, Iolanda Apostolico».

Proprio ieri il giudice Apostolico aveva annullato il trattenimento di altri quattro tunisini, sbarcati in Sicilia, nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo disposti dal questore di Ragusa. È il secondo provvedimento del magistrato, al centro delle polemiche anche per la pubblicazione di video in cui era stata filmata, ad agosto 2018, durante una protesta contro la decisione dell'allora ministro dell'interno Matteo Salvini di non far sbarcare in porto 150 profughi. La giudice catanese non è stata l'unica a mettere in dubbio la correttezza della norma contenuta nel dcreto Cutro. Domenica scorsa un altro giudice di Catania, Rosario Cupri, non aveva convalidato sei trattenimenti. Una settimana fa era stata la volta della Procura di Firenze, che aveva annullato l’espulsione di un migrante, considerando il Paese di origine, la Tunisia, non sicuro.

La destra torna all'attacco sul caso. «Già irreperibili alcuni dei tunisini messi in libertà da Apostolico», dichiara il deputato della Lega Stefano Candiani: «Troppo comodo fare sentenze e scaricarne il peso sulla collettività. Torna d'attualità la questione della responsabilità civile dei magistrati, e ovviamente la necessità di una seria riforma della giustizia». «Capisco la prudenza del ministro della Giustizia - rincara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri - che non ha ancora disposto ispezioni. In effetti le ispezioni in questo caso sarebbero perfino insufficienti. Se esistesse, ci vorrebbe una misura più drastica come la radiazione dalla magistratura di chi si comporta in questo modo. L'uso politico della giustizia deve cessare».

Per la senatrice del Pd Anna Rossomando, se le toghe devono essere percepite «al di sopra dello scontro politico e partitico», tuttavia la partecipazione ad una manifestazione «non puo' e non deve in nessun modo giustificare aggressione personale, deligittimazioni di singoli magistrati e della magistratura. Giudicare una sentenza dalla vita di un magistrato e non dai suoi argomenti ci porta fuori dalla civilità giuridica».

Sul video della magistrata alla manifestazioni del 2017 il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha ribadito che «non proviene da documentazione della Questura di Catania», rispondendo al question time al Senato. «In nessuno degli atti redatti all'epoca dal personale impiegato nei servizi di ordine pubblico - ha precisato - e a seguito dei fatti verificatisi nel corso della manifestazione, è menzionata la dottoressa Apostolico. I fatti attinenti alla diffusione di video sono ora all'attenzione della procura».



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