giovedì 5 dicembre 2019
Alcuni superstiti hanno riferito che l'imbarcazione aveva lasciato il Gambia il 27 novembre con 150 persone a bordo. Quaranta profughi fermati anche dalla guardia costiera turca
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È di almeno 57 morti il bilancio del naufragio di un'imbarcazione carica di migranti al largo delle coste della Mauritania. A darne notizia è stata l'Oim, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, impegnata al momento a collaborare con le autorità mauritane e l'Acnur "nel portare i primi soccorsi ed assistenza medica agli 83 migranti del Gambia sopravvissuti al naufragio vicino alla costa della Mauritania". I morti accertati sono 57, ma le operazioni di ricerca continuano: alcuni superstiti hanno riferito che l'imbarcazione aveva lasciato il Gambia il 27 novembre con 150 persone a bordo.

Non si arresta l'esodo neanche sulla rotta balcanica. La guardia costiera turca ha fermato nella notte 40 migranti afgani che tentavano di attraversare il tratto di mare che divide la Turchia dalla Grecia e l'Unione europea. L'operazione è avvenuta nella penisola di Kusadasi, dove è stato fermato un gommone quando aveva già preso il largo verso la vicina isola di Samos. Tutti i migranti sono stati condotti presso i centri di riconoscimento del direttorato turco per l'immigrazione. Il ministro degli Interni, Suleyman Soylu, aveva accusato l'Ue di essere "totalmente disinteressata" al dramma della migrazione dall'Afganistan, da cui proviene la maggior parte dei più di 350mila migranti irregolari fermati in Turchia nei primi 10 mesi del 2019, cifra destinata a superare quota 400mila entro la fine dell'anno. Numeri in aumento, perché sempre in base ai dati forniti dal Ministero degli Interni, nel 2018 in Turchia sono stati fermati 268.000 migranti che, sprovvisti di documenti, tentavano di raggiungere il confine con l'Ue.

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