lunedì 27 agosto 2012
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​C’ è un parco in Italia, nel quale le fiamme non arrivano. Ed è strano, perché tutto intorno le distese boscose prendono regolarmente fuoco ogni estate.Il miracolo dell’Aspromonte è tutto in un dato: -90% di roghi rispetto alla fine degli anni ’90. Non è merito di un qualche scherzo climatico, né di una misteriosa autodifesa della natura. Semplicemente l’Ente Parco dell’Aspromonte ha cambiato le carte in tavola. I lavoratori stagionali non vengono più pagati a seconda di quanti ettari riescano a riportare a verde dopo i roghi. Al contrario, meno incendi ci sono più alto è lo stipendio. Fu un’intuizione di Tonino Perna, economista dell’Università di Messina per alcuni anni a capo dell’ente montano. Alle "imprese e associazioni di prevenzione" costituite presso il consorzio viene liquidato il 50% dei fondi a inizio stagione, il resto alla fine. Più incendi meno soldi. Meno incendi, più soldi. Da allora la percentuale di area boschiva incendiata va da un minimo dello 0,67 a un massimo dell’1,4% del totale, il dato più basso di tutto il Sud Italia.Una gestione che a qualcuno va di traverso. Anche in passato esponenti riconducibili alla criminalità hanno tentato di disturbare il lavoro dei guardaboschi, nella speranza di compartecipare alla spartizione dei fondi per la prevenzione. Non è escluso che si debba a queste manovre la singolare escalation di queste ultime settimane. Nulla di preoccupante, rispetto quanto accade nel resto della Regione. Nel mese di luglio gli incendi che hanno interessato il territorio del Parco sono stati complessivamente sei per una superficie complessiva di 350-400 ettari di area boscata e non. La superficie boscata coinvolta è stata complessivamente di 14 ettari per cinque incendi e di 200 ettari solo per un grosso incendio scoppiato nel comune di Roccaforte, appiccato il 14 luglio e domato otto giorni dopo. Le indagini sono in corso. Tanto più che i piromani hanno voluto che fosse chiara la natura delle fiamme. La Guardia Forestale ha trovato numerosi inneschi tutti su un unico fronte.Solo ieri in tutta la Calabria si contavano un centinaio di roghi attivi, ma nessuno nella zona dell’Aspromonte. La zona maggiormente colpita dalle fiamme è la provincia di Cosenza, dove sono entrati in azione numerosi mezzi aerei.La sala operativa della Protezione civile regionale ha gestito complessivamente 85 richieste di intervento per incendi. Per 32 roghi si è riusciti a spegnere le fiamme, mentre sono ancora attivi altri 53 incendi. Tanto che ieri mattina si è scelto di chiudere per alcune ore un tratto della Salerno-Reggio Calabria. Dopo l’intervento della protezione civile, dei vigili del fuoco e del corpo forestale, l’autostrada è stata riaperta. E anche stavolta sono stati rinvenute tracce di inneschi.
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