
Ansa
Andrà ai seggi ma non ritirerà le cinque schede elettorali. A una settimana dal voto, Giorgia Meloni scioglie la riserva e fa sapere che non diserterà le urne l'8 e il 9 giugno. La sua scelta però sarà quella di esprimersi attraverso il gesto di non ritirare le schede con i quesiti referendari, sul lavoro e sulla cittadinanza, promossi dalla Cgil. «Vado a votare, non ritiro la scheda: è una delle opzioni», risponde la presidente del Consiglio ai cronisti che la intercettano tra l'Altare della patria e via dei Fori imperiali, a margine delle celebrazioni per la Festa della Repubblica. Ma, manuale di istruzioni per il voto alla mano, la modalità annunciata da Meloni equivale de facto all'astensione, fanno subito notare i partiti di opposizione che sostengono il referendum.
Ecco cosa prevede il vademecum del Viminale
È legittimo non ritirare la scheda del referendum?
Sì, è possibile non ritirare la scheda o, in caso di più referendum in contemporanea, è anche possibile ritirare solo parte delle schede per cui si vota. Questi casi sono indicati nelle “Istruzioni per le operazioni degli uffici di sezione”, redatte dal ministero dell'Interno per i referendum popolari del 2025 (ma valide per tutte le tornate referendarie in genere). Nella premessa al capitolo 17.7, il Viminale infatti precisa che nel caso di svolgimento di più referendum “l'elettore può anche astenersi dalla partecipazione al voto per uno o più di essi e quindi può legittimamente ritirare la scheda per alcuni referendum e rifiutarla per altri”.
Cosa succede qualora si verifichi questa ipotesi?
Nel caso in cui l’elettore si rifiutasse di ritirare una o più schede, "gli scrutatori prendono pertanto nota, sia nei riquadri stampati nel retro della pagina di copertina del registro, sia nella lista sezionale a fianco del nome dell'elettore, dei referendum a cui questo non partecipa e per i quali non può quindi essere considerato come votante" ai fini delle operazioni di scrutinio per deterninare il numero complessivo degli elettori. In questo caso - precisano le istruzioni del ministero dell’Interno indirizzate ai presidenti di seggio – oltre al numero di tessera va indicato nel registro votanti anche la dicitura “Non votante”. Inoltre, sulla tessera elettorale, il bollo della sezione non deve essere apposto (a meno che, ovviamente, non lo sia già stato).
Cosa cambia ai fini del quorum?
Se l'elettore si rifiuta di ritirare tutte le schede non può essere considerato come votante e non deve quindi essere conteggiato tra i votanti. Se invece l'elettore ritira le schede e senza neppure entrare in cabina le restituisce al presidente di seggio, senza alcuna espressione di voto, viene conteggiato come votante e la scheda annullata. Altra ipotesi è se l’elettore ritira solo parte delle schede. In questo caso solo le schede ritirate concorreranno al quorum di quello specifico quesito referendario.
È possibile far verbalizzare dichiarazioni di astensione al voto o reclami?
Sì, è sempre possibile farlo. Nel caso in cui l’elettore chieda che vengano verbalizzati suoi reclami o dichiarazioni di astensione dal voto o di protesta o di altro contenuto, il presidente del seggio, per non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni elettorali, deve mettere a verbale, in maniera sintetica e veloce, le generalità dell’elettore e i suoi reclami o dichiarazioni, allegando gli eventuali documenti scritti che l’elettore medesimo ritenesse di consegnare al seggio.